Il governo si impegni a tutelare i lavoratori del Mercatone Uno, 1.800 in tutta Italia e 450 nella sola Emilia-Romagna, come si era proposto di fare durante il tavolo nazionale. E’ la richiesta dei consiglieri del Partito democratico e di Sinistra Italiana in un’interrogazione presentata in Regione.
Dopo il fallimento a maggio scorso della Shernon Holding, la società che da agosto 2018 ha comprato il marchio imolese Mercatone Uno, “la Regione Emilia-Romagna- si legge nell’atto- si è attivata immediatamente con tavoli e incontri tra le parti sociali e i Comuni per riuscire a garantire tutele ai lavoratori”.
Ad oggi, “il riavvio dell’amministrazione straordinaria è l’unico modo attraverso il quale sia possibile salvaguardare il reddito dei lavoratori, attivando ammortizzatori sociali e riprendendo le attività commerciali” scrivono i consiglieri. Inoltre, “il ritorno all’amministrazione straordinaria consentirebbe anche di aprire un bando per la ricerca di nuovi investitori e ridarebbe prospettiva al Mercatone e ai lavoratori, tutelando i clienti e i fornitori”. Non bisogna, infatti, dimenticare “la condizione non meno grave dei soggetti fornitori, che contano circa 500 unità, parte di un indotto di 10.000 persone fra imprenditori, fornitori e loro famiglie”.
Tuttavia il Mise non avrebbe ancora ufficialmente comunicato la procedura che intende seguire – e “l’unica strada percorribile per capire quale tipo di ammortizzatore sociale attivare sarebbe proprio quella dell’amministrazione straordinaria”. I consiglieri denunciano quindi l’immobilismo del Mise e del governo, che “lasciano nel limbo i lavoratori che hanno perso lavoro e stipendio” e chiedono alla Regione di sollecitarle ministero ed esecutivo “a tenere aperti i tavoli di confronto con sindacati, istituzioni, fornitori, ad attivare gli ammortizzatori sociali e ad aprire spiragli per consentire la riapertura dei punti vendita del Mercatone”. E’ necessario, inoltre, sottolineano i proponenti, chiedere al governo di “accelerare le procedure con Inps per liquidare il Tfr degli oltre 1.800 lavoratori, almeno della parte precedente all’ultima gestione della Shernon Holding, in modo da dare un primo urgente sostegno a loro e alle loro famiglie”. Infine, altra richiesta dei consiglieri quella di “verificare tutto quanto possibile a garanzia delle aziende fornitrici e dei clienti coinvolti”.