Il tumore del colon retto rappresenta un’emergenza nazionale con 43.700 nuove diagnosi nel 2020. Sono 513.500 le persone viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore del colon retto e nel 2021 sono stati stimati circa 21.700 decessi a causa di questa infausta patologia[1]. Nella provincia di Ravenna nel 2020 sono stati diagnosticati 858 nuovi casi per il tumore del colon-retto.
Il miglioramento delle cure fornite ai pazienti affetti da tumore colorettale può avvenire solamente con il costante aggiornamento e miglioramento delle performance cliniche dei membri che fanno parte dei gruppi multidisciplinari che si occupano dei pazienti affetti da questa patologia. Chirurghi, Oncologi, Radioterapisti, Radiologi, Patologi, Gastroenterologi, Psicologi, ed Infermieri sono tutti chiamati ad elevare il livello delle proprie competenze per essere sempre più adeguati alle sfide che questa patologia pone.
Solo il confronto diretto e prolungato con specialisti con una lunga storia di eccellenza nel campo del trattamento multidisciplinare di queste patologie può permettere un progressivo ed armonico miglioramento dei gruppi oncologici locali.
Da anni, grazie alla collaborazione di un sempre maggior numero di professionisti dell’AUSL Romagna, Università di Bologna, IRST di Meldola e il supporto dello IOR (Istituto Oncologico Romagnolo) e della fondazione Flaminia, è nato tra Ravenna e Faenza un polo oncologico dedicato ai pazienti affetti da tumori colorettali.
Un luogo dove i pazienti oncologici, anche quelli più fragili e complessi, vengono accompagnati in un percorso personalizzato, che parte dalla diagnosi, passa per la cura oncologica e la chirurgia ed arriva fino alla dimissione con il rientro alla propria abitazione.
Il progetto oncologico colorettale è nato originalmente da una collaborazione tra le unità operative di chirurgia dirette dal Prof. Giampaolo Ugolini e dal Dott. Isacco Montroni con l’oncologia medica diretta dal Dott. Stefano Tamberi. Si tratta però di un progetto trasversale, che interessa numerosi professionisti della AUSL Romagna e dell’ IRST (Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori) di Meldola, come i gastroenterologi del gruppo del Dott. Alessandro Mussetto, i radiologi delle UOC diretti dalla dott.ssa Maria Grazia Minguzzi e Coppola, l’Anatomia Patologica (Dr Raulli) e la radioterapia (Dr Romeo) fino alla geriatria (Prof Domenicali): una rete di competenze multiple al servizio di una sfida complessa.
Allo scopo di favorire il continuo aggiornamento e migliorare la qualità delle cure fornite ai cittadini romagnoli, il 14 Settembre 2022 è stato organizzato un workshop internazionale caratterizzato dalla presenza di due ospiti di fama mondiale: il Prof Geerard Beets, responsabile della chirurgia oncologica presso il National Cancer Institute (NKI) olandese e la Prof.ssa Regina Beets-Tan responsabile della radiologia presso il NKI, presidente dell’ European Society of Oncologic Imaging (ESOI) e dell’ European Society of Gastrointestinal and Abdominal Radiology (ESGAR).
Obiettivo del meeting scientifico, che si terrà presso l’Aula Triossi dell’Ospedale Santa Maria delle Croci a Ravenna, è anche quello di consolidare una partnership internazionale con un’istituzione internazionale di comprovata eccellenza nella cura del tumore del retto come il National Cancer Institute di Amsterdam, il centro europeo maggiormente avanzato nella diagnosi e cura del tumore del retto e con cui da anni sono in atto collaborazioni di formazione e ricerca.
Il meeting, segue l’obiettivo auspicato dal documento ‘Chirurgie 2.0’ fortemente voluto dalla Direzione Generale della AUSL Romagna che si basa sulle numerose evidenze scientifiche che supportano, per alcuni tipi di interventi, la relazione tra volume di attività ed esiti. La direttiva, condivisa da tutti gli specialisti dell’AUSL, intende promuovere il consolidamento e lo sviluppo di un’attività chirurgica della Romagna che guardi oltre la logica autoreferenziale del singolo centro, in favore di una visione sistemica e sinergica. Proprio in questo documento è stato definito l’Ospedale di Ravenna come centro leader per il trattamento del tumore del retto al fine di implementare le performance multidisciplinari della cura di questi tumori.
La ripercussione, anche culturale, di questo progetto permetterà di realizzare un modello innovativo di ricerca, sviluppo e formazione sulla salute pubblica che ha pochi precedenti nel nostro paese. Elemento centrale è però che tutte le strategie oncologiche, frutto delle lunghe ricerche di questi anni, possano essere utilizzate, insieme alla discussione con pazienti e famigliari, e mediante la misurazione di quelli che gli anglosassoni chiamano Patient Reported Outcomes, a guidare le decisioni terapeutiche cercando di considerare al meglio le aspettative dei pazienti in un momento così importante della loro vita.