In merito all’arresto del medico di Medicina Generale e alle pesanti accuse mosse a suo carico, la Direzione Generale di Ausl e l’Ordine dei Medici della provincia di Ravenna esprimono: “Lo sdegno più profondo e grande amarezza per la riprovevole vicenda che oltre agli evidenti reati penali configura anche pesanti risvolti di natura etica e deontologica”.
Al contempo Azienda Sanitaria e Ordine rivolgono “grande apprezzamento al lavoro puntuale e tempestivo svolto al riguardo dalla Polizia di Stato e dalla Procura della Repubblica di Ravenna”.
“La Direzione Generale attraverso il Dipartimento di Sanità Pubblica di Ravenna ha da subito collaborato con la Polizia di Stato, per quanto da loro richiesto; in particolare appena ricevuto il Decreto di sequestro relativo ai 79 green pass, si è attivata con il Servizio ICT della Regione Emilia Romagna, affinché venissero attuate le procedure informatiche di annullamento delle vaccinazioni falsamente eseguite e di conseguenza, dei relativi Green Pass ad esse collegati”.
Al contempo ha disposto in data 9 novembre l’immediata sospensione dell’attività vaccinale da parte del medico in questione e il giorno successivo, 10 novembre, ha provveduto alla sospensione cautelare della convenzione in essere fra l’Azienda e lo stesso medico, dopo avere già identificato i medici sostituti per entrambe gli studi in cui il medico esercitava la professione. Analogamente l’Ordine dei Medici della Provincia di Ravenna ha già provveduto in data odierna, ad adottare una delibera d’urgenza che determini la sospensione del medico dall’esercizio della professione.
In queste ore l’Azienda sta procedendo all’invio di una comunicazione a tutti i cittadini che risultano essere stati vaccinati contro il Covid dal medico in questione , nella quale si invitano, a titolo gratuito, ad effettuare un prelievo di sangue venoso , per determinare il titolo anticorpale al fine di valutare la situazione immunitaria reale e definire la necessità di eventuali ulteriori vaccinazioni.