“Giuseppe Mazzini un faro della cultura italiana ed europea”. Lo ha definito così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in occasione della giornata di studio dedicata a: “Giuseppe Mazzini nella storia d’Italia”. L’evento, promosso dal Ministero in collaborazione con l’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, si è svolto presso la sala Spadolini del ministero.

“Mazzini è uno degli esponenti fondamentali del nostro Risorgimento, un padre della nazione. La sua vita – ha sottolineato Sangiuliano – è già di per se un monumento perché è stata piena di esempi morali. Credo che la sua figura meriti di essere riscoperta soprattutto dalla giovani generazioni”.

“Saluto con favore le parole del ministro Sangiuliano – ha dichiarato il presidente di AGCI Culturalia, Eugenio Fusignani, anche se non tutte corrette e rispettose dei principi dell’Apostolo genovese. In ogni caso condivido lo spirito del ministro soprattutto perché la nostra Associazione nasce, cresce e si alimenta con i valori democratici, laici e repubblicani così come nel motto: “Capitale e lavoro nelle stesse mani”. L’ideale che rappresenta meglio lo spirito mazziniano secondo cui il rilancio sociale ed etico di un’economia si fonda su una partecipazione equa ed armonica dei lavoratori in una società dove “tutti lavorano per tutti”, dove nessuno è lasciato indietro. E’ con questo principio che nascono e si nutrono le solidi radici di AGCI, la nostra Associazione di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione del Movimento cooperativo che, proprio per le sue origini, si considera libera e indipendente”.

“Mazzini – continua Fusignani –  è, inoltre, dei quattro padri della patria quello più lungimirante ma, allo stesso tempo, purtroppo, il meno conosciuto quando non misconosciuto e, spesso, strumentalizzato o volutamente male interpretato per piegarlo ad interessi di parte. Un esempio per tutti il suo “Dio, patria e famiglia” che sono i valori centrali nella sua costruzione ancorché opposti all’uso strumentale che ne fece il fascismo prima e certa destra oggi.

Infatti basta leggere la sua opera “i Doveri dell’uomo” del 1860, uno dei testi chiave del Risorgimento, per rendersi conto di come non sia tratti né di difesa di una religione, né di difesa di interessi nazionalisti né tantomeno di esaltazione della famiglia naturale.

Per Mazzini “Dio” è coscienza; “patria” è quella dell’umanità e “famiglia” è quella Fratellanza che è alla base dello spirito cooperativo e senza la quale non potrebbero esistere nessuna Libertà e nessuna Uguaglianza.

Concetti nobili e democratici, questi, che non hanno nulla a che vedere né con la dittatura fascista né coi valori della destra nazionalista e sovranista ma, al contrario, con una società libera, laica e democratica nella quale, sotto il regno della “Legge” e nella libertà del “Dovere”, vivono e crescono gli spiriti liberi, nutrendosi dei valori universali di Libertà, Uguaglianza e Fraternità per vivere pienamente da Cittadini in Repubblica”.