“L’impianto di stoccaggio di CO2 di Ravenna non deve ricevere nemmeno un centesimo di denaro pubblico e quindi non deve rientrare nel Recovery Plan così come ha già da tempo dichiarato il ministro Patuanelli. L’Italia ha la necessità di spendere le risorse europee con grande attenzione, rivolgendole soprattutto a quei progetti che guardano al futuro in modo sostenibile, non di certo a quelli che nascondono dietro ad un finto ambientalismo la volontà di sfruttare ancora una volta le fonti fossili”.
È quanto dichiarano Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, e il consigliere comunale Marco Maiolini riguardo al maxi impianto di stoccaggio di CO2 che Eni vorrebbe realizzare a largo di Ravenna.
“Nessuno pensi di sfruttare l’attuale instabilità della maggioranza di governo per far entrare dalla finestra ciò che già da tempo è stato fatto uscire dalla porta – spiegano Piccinini e Maiolini – Il ministro Patuanelli è stato molto chiaro rispetto al progetto di Eni, specificando che l’Italia ha il dovere di investire sull’idrogeno verde, da fonti rinnovabili, piuttosto che continuare ad alimentare quello legato al mondo estrattivo. Linea d’indirizzo che ha trovato una sua completa attuazione nell’esclusione dal Recovery Plan del maxi stoccaggio di CO2 in Adriatico e che deve essere assolutamente confermata nonostante la speranza di qualcuno di vederlo riapparire attraverso le solite manovre di palazzo. Piuttosto crediamo che sia arrivato il momento di pensare seriamente ad un grande progetto di riconversione del settore dell’off shore. Ecco perché dovrebbe essere interesse di tutti lavorare affinché le nuove risorse europee vengano indirizzare a progetto di sviluppo dell’idrogeno verde e delle fonti rinnovabili così come il MoVimento 5 Stelle chiede da tempo” concludono la capogruppo regionale M5S e il consigliere comunale di Ravenna.