La Guardia di Finanza di Ravenna ha concluso un’articolata attività di polizia economico-finanziaria che ha consentito di fare luce su una maxi evasione fiscale perpetrata attraverso l’utilizzo di “fatture gonfiate” per sponsorizzazioni sportive emesse da alcune associazioni sportive dilettantistiche nei confronti di oltre 60 imprese ravennati.
In particolare, nel corso di un controllo fiscale nei confronti di tre associazioni calcistiche, le Fiamme Gialle hanno individuato un sofisticato sistema di frode basato sulla sistematica “sovrafatturazione” delle prestazioni di sponsorizzazione.
In sintesi, è emerso che, nel tempo, i responsabili delle società sportive avevano stipulato con varie imprese contratti di sponsorizzazione per importi superiori a quelli effettivamente pattuiti. In esecuzione di tali contratti, che prevedevano l’affissione di striscioni pubblicitari presso i campi di gioco e sulle divise dei giocatori, le società sportive emettevano fatture che venivano regolarmente pagate dagli sponsor.
Tuttavia, in un secondo tempo, i responsabili delle associazioni dilettantistiche prelevavano una parte delle somme incassate e le restituivano, secondo percentuali concordate, alle stesse imprese sponsor che ottenevano, in questo modo, illeciti vantaggi fiscali, consistenti nelle deduzioni di costi superiori a quelli reali e nella indebita detrazione di IVA.
Al fine di dare una parvenza di regolarità ai prelievi del contante da restituire agli sponsor, i responsabili delle società sportive giustificavano i prelevamenti come rimborsi spese destinati agli sportivi o agli accompagnatori delle squadre, i quali, in realtà, non riscuotevano alcunché.
A conclusione delle indagini, che hanno consentito di quantificare in oltre un milione e mezzo di euro l’importo delle “fatture gonfiate” complessivamente emesse dalle associazioni sportive, le Fiamme Gialle hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Ravenna i responsabili delle società dilettantistiche nonché i titolari delle imprese sponsor per il reato di frode fiscale.
Il G.I.P. presso il Tribunale di Ravenna, su richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo dei beni delle associazioni sportive per un ammontare di oltre 200 mila euro.