Mauro Mambelli, Presidente Confcommercio provincia di Ravenna, è stato rieletto a Roma nel Consiglio Nazionale di Confcommercio. L’incarico ha una durata di cinque anni, fino al 2030.
Quella di Mambelli è una riconferma nell’organismo decisionale di Confcommercio nazionale, che premia il lavoro svolto nell’ultimo quinquennio al vertice di Confcommercio provincia di Ravenna, un riconoscimento concreto per l’impegno negli organismi regionali sul settore turismo ed anche a livello di categoria, in quanto rappresentante della Fipe, la più grande Federazione nazionale che associa i pubblici esercizi.
L’Assemblea di Confcommercio, in rappresentanza delle imprese associate del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti e logistica, della cultura e delle professioni, ha confermato ieri per acclamazione Carlo Sangalli alla guida della Confederazione per il prossimo quinquennio. Un rinnovo che sancisce la continuità dell’impegno di Confcommercio a sostegno delle imprese del terziario di mercato in un momento di grande incertezza e di profonde trasformazioni economiche, tecnologiche e sociali. Trasformazioni che richiedono anche un’accelerazione dei cambiamenti organizzativi del sistema confederale.
“Così come ho fatto negli ultimi anni – dice Mauro Mambelli – il mio impegno sarà quello di portare le istanze delle imprese della provincia di Ravenna del commercio, turismo e servizi a Roma.
Per il mondo imprenditoriale in generale è un momento difficile ed è necessario far sentire la nostra voce al più alto livello e sostenere concretamente chi fa impresa nel quotidiano. Confcommercio è al fianco delle imprese che fanno crescere l’economia ed il benessere delle persone e le sostiene con tutti i suoi servizi offerti, altamente professionali, nell’ottica di dare risposte affidabili alle reali necessità in uno scenario che cambia rapidamente, come abbiamo potuto verificare negli ultimi mesi.
In particolare sul prezzo dell’energia elettrica e del gas che continua a crescere e che questo crea forti difficoltà alle imprese ravennati del terziario di mercato.
Le imprese non possono sopportare oggi bollette elettriche che segnano un aumento medio del 24% rispetto allo scorso anno e di oltre il 56% rispetto al 2019.
Per quanto riguarda il gas, l’aumento è del 27% rispetto al 2024 e del 90,4% rispetto al 2019. I settori più colpiti, sommando i costi di energia elettrica e gas, sono gli alberghi di medie dimensioni, con una spesa media mensile di circa 10.650 euro, seguiti dai grandi negozi (6.854 euro) e dagli hotel di piccole dimensioni (6.132 euro).
I ristoranti e i bar affrontano costi mensili rispettivamente di 2.470 e 1.160 euro.
Le cifre sono particolarmente penalizzanti per la competitività delle imprese, soprattutto se confrontate con quelle di altri Paesi europei”.