“Vorrei chiedere all’Istituto Paolo VI di destinare la somma collegata al premio alla comunità intitolata a Giovanni XXIII nata in Romagna. Alcune delle sue case d’accoglienza sono state gravemente colpite dall’alluvione dei giorni scorsi.
Penso che con il premio più che la mia personale azione si intenda e si è inteso indicare un modo di interpretare l’impegno nella società e nelle istituzioni che in molti hanno praticato e sviluppato ispirandosi alla visione di Paolo Vi e ai suoi insegnamenti, che tante volte ha espressi. E io spero di meritare la valutazione di averli bene interpretati”. Così il capo dello Stato Sergio Mattarella.
«Intendo esprimere il nostro sentimento di stima e gratitudine al Presidente Mattarella per aver deciso di devolvere il Premio Paolo VI alle nostre case colpite dall’alluvione in Romagna, terra dove è nata la nostra Comunità e dove abbiamo centinaia di strutture di accoglienza. Una straordinaria provvidenza per i tanti poveri e le persone gravemente disabili che accogliamo e che ora sono sfollate. Ricordiamo la sua visita a Rimini per il 50esimo anniversario della nostra associazione, quando visitò una nostra casa famiglia, vide l’umile dimora del nostro fondatore don Oreste Benzi ed incontrò le tante persone accolte, tra cui le ragazze liberate dalla schiavitù della tratta».
È quanto dichiara Matteo Fadda, neo-presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, eletto ieri a Rimini, in merito alla decisione del Presidente Mattarella di devolvere in beneficenza la somma collegata al premio Paolo VI – che ha ricevuto in Vaticano da Papa Francesco – alla Comunità Papa Giovanni XXIII, le cui strutture sono state colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna.