La Giunta spieghi perché non sono state rilasciate le concessioni a 57 capanni da pesca (su 70) disposti lungo l’asta idraulica dei Fiumi Uniti, nel Ravennate.
Lo chiede Marco Mastacchi (Rete Civica) alla Regione, sottolineando che “tali capanni devono essere considerati a tutti gli effetti rispondenti alle norme statali e regionali attualmente in essere”. Il consigliere, poi, si rivolge alla Giunta chiedendo se non si ritenga opportuno “intervenire affinché sia garantito, per tutti i capanni, il permanere sul territorio, considerato che rappresentano un presidio di controllo al degrado di questi ambienti e la sicurezza, in ambito degli alvei fluviali, può essere garantita con una gestione oculata del piano allerta meteo regionale, con tecnologie e sistemi di controllo comuni e che soprattutto non costituiscono ostacolo al regolare deflusso delle acque e non costituiscono pericolo per la pubblica incolumità”.
Mastacchi afferma che il rinnovo è stato concesso a 13 capanni nell’area dell’ex demanio marittimo, mentre le domande di altri 57 “non sono ancora state elaborate in via definitiva dal servizio Arpae di Ravenna, nonostante abbiano sempre avuto per decenni la concessione idraulica necessaria per il mantenimento dei manufatti”.
Il capogruppo di Rete Civica ricorda anche uno studio di idraulica del 2013 che ha dimostrato come, “partendo dai parametri idraulici forniti dagli uffici della Regione”, la presenza dei capanni “non altera il regolare deflusso delle acque per portate plurisecolari e non costituisce pregiudizio per la pubblica incolumità né per le opere idrauliche medesime”. Conclusioni a cui è arrivato anche uno studio commissionato dal Comune di Ravenna.