“Riconoscere – con una modifica normativa – gli indennizzi alle aziende agricole, per i danni dell’alluvione, solo in presenza di situazioni di catastrofe.
E’ l’impegno chiesto alla Regione da Marco Mastacchi, capogruppo di Rete Civica, con una risoluzione: “Considerata la scadenza imminente del 16 novembre per la presentazione delle domande automatiche, ad attivarsi tramite una richiesta di modifica normativa affinché: l’indennizzo sia vincolato all’aver subito effettivamente il danno catastrofale; la presentazione delle domande di indennizzo non si automatica, ma sia aperta anche ai soggetti che attualmente non figurano all’ interno dei layer, che però ben potranno dimostrare l’effettivo danno subito, anche se questo potrà comportare un leggero ritardo nell’erogazione dei contributi”.
Due circolari dell’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) affermano che “per la presentazione delle domande per ottenere gli indennizzi, è prevista solo un’indennità per ettaro a seconda della tipologia di cultura presente nel piano culturale 2023, ma se l’azienda ha avuto danni dovuti a frane non verificate direttamente in azienda, non gli si riconosce alcun indennizzo”. Ma al consigliere i Centri di assistenza agricola hanno segnalato che le normative (un decreto ministeriale e un regolamento di esecuzione Ue) “risulta essere una concessione di un ristoro a tutti gli agricoltori di quell’area all’interno del layer di riferimento, indipendentemente dal fatto che abbiano avuto o meno un danno”. Inoltre, Agea dal 16 novembre sperimenta la domanda automatica di pagamento “in base ai dati che dispone e qualora l’azienda non risulti censita all‘interno del layer, già certificati dalla Regione Emilia-Romagna, non potrà presentare domanda di indennizzo e al momento sembra che risultino escluse diverse aziende danneggiate a fronte di aziende incluse ma prive di danni”.”