Non si fermano le polemiche fra Fratelli d’Italia e il Partito Democratico attorno ai fondi messi a disposizione dal Governo per i territori colpiti dall’alluvione in Romagna. L’ultima ad unirsi alla diatriba è la senatrice Marta Farolfi, rappresentante del centrodestra per la nostra provincia per la Romagna.
“Il sindaco di Ravenna, con pervicacia, continua a polemizzare anche dopo che lo stesso Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ribadisce l’impegno del Governo al pieno risarcimento di tutti i danni subiti, anche dai privati, previa acquisizione di stime precise che consentano una corretta quantificazione dei danni e quindi dell’adeguato fabbisogno finanziario da stanziare” commenta Farolfi.
Ma cosa significa? “Significa che il governo, al momento, ha già stanziato 4,5 miliardi ma se sarà necessario è pronto a incrementare la cifra. Dei 4,5 miliardi, una parte è finalizzata alla tutela del mondo imprenditoriale e lavorativo attraverso procedure ad hoc e una parte, già nella disponibilità del gen. Figliuolo, è indirizzata al ripristino delle reti infrastrutturali e idrogeologiche lesionate. Consiglio a De Pascale di leggere con più attenzione quanto scritto dal Presidente del Consiglio: Giorgia Meloni non ha mai detto che i 4,5 miliardi sono già stati spesi, ha detto che sono stati stanziati e ha sottolineato la necessità di procedere alla ricostruzione in modo serio, preciso e concreto”.
“Da questa calamità che ci ha colpiti, dobbiamo saper cogliere l’opportunità di porre rimedio a tutte le mancanze della Regione nella gestione del territorio così da poter ridurre gli impatti di eventuali futuri eventi estremi. Perché la verità è che molti danni si potevano evitare o limitare” critica la senatrice. “Per esempio, non sono state fatte tutte le casse di espansione previste, non sono stati puliti i fiumi, fra l’altro gli stessi esondati nel 2019 e che dire del fatto che la provincia di Ravenna è la seconda provincia per aver costruito in zona alluvionale? Forse, De Pascale quando dice “non abbiamo visto un euro” si riferisce a se stesso, a Bonaccini e al suo partito… I soldi infatti sono nella disponibilità del gen. Figliuolo perché è lui che è stato nominato commissario. Chi doveva essere? Bonaccini? Questa volta vogliamo veramente ‘ricostruire’. Vogliamo che i cittadini possano vivere tranquilli nelle loro case e svolgere le loro attività sapendo che tutto ciò che si poteva fare per la loro sicurezza è stato fatto. Una domanda sorge spontanea ma Bonaccini e De Pascale, anche in mancanza della cassa da gestire, sono disponibili o no a collaborare con la struttura commissariale? Dal polverone che sollevano ogni giorno sembrerebbe proprio di no”.