Da oltre dieci anni l’associazione MARINANDO si dedica all’inclusione e ad attività ludiche e sportive di vela per persone disabili, quest’anno però l’attività sportiva ha predominato grazie all’acquisto di una nuova imbarcazione: Gaia.
Gaia è nata come barca da regata, ma con alcune modifiche è stata resa accessibile anche a persone con sedia a rotelle. Con Gaia è nata anche la nuova associazione APS denominata “Marinando2.0” e il progetto “Un equipaggio speciale” al quale hanno aderito una decina di giovani affetti da para e tetraplegia con il desiderio di cimentarsi in una vera e propria attività sportiva; quella delle regate.
Già nelle prime 3 indette dai circoli di Marina di Ravenna, il nuovo equipaggio ha dimostrato di poter competere ad armi pari anche con quelli di più nota esperienza, infatti, nelle sue prime 3 regate, Gaia e il suo equipaggio “speciale” hanno riportato 2 medaglie d’Oro e una di Bronzo.
L’appetito vien mangiando come si suol dire, ed ecco che subito dopo partecipano alla 53° edizione della Barcolana dove però, come ben sanno coloro che seguono questa manifestazione, la Bora ha creato non pochi danni alle imbarcazioni e agli equipaggi, ma soprattutto, ha indotto il comitato organizzativo e la giuria ad interrompere la regata per le categorie da 1 a 7, permettendo unicamente alla 0 e Maxi di rientrare in una classifica.
Da Trieste a Marina di Ravenna Venezia è sulla rotta e, dopo la delusione della Barcolana come non cimentarsi in una regata Internazionale come la Veleziana, quindi, rotta su Venezia.
Da queste prime avventure sportive l’equipaggio “speciale” ne è uscito rafforzato e sull’onda dell’entusiasmo, non poteva lasciarsi sfuggire l’opportunità di partecipare al 39^ Campionato Invernale di vela; un evento organizzato dal Ravenna Yacht Club, uno dei circoli storici di Marina di Ravenna. Evento molto atteso, tant’è vero che arrivano equipaggi da numerosi porti dell’Adriatico.
“Non abbiamo velleità di vittorie, desideriamo semplicemente metterci in gioco al pari di tutti, oltre a vivere una “fresca” esperienza che potrebbe renderci ancor più forti.”