“Di recente, è stato pubblicato un altro articolo sul porto in cui i politici continuano a complimentarsi tra di loro e a presentare scenari che difficilmente si verificheranno o che hanno poche probabilità di accadere nel nostro porto.
Cresciuto in un ambiente portuale grazie a mio padre, che era una figura rilevante nel porto pubblico, posso affermare che poco è cambiato, se non in peggio, dopo la morte di Raul Gardini. La politica ha sempre dettato legge, e la definisco in modo dispregiativo riferendomi alla politica di governo, in cui gli interessi del popolo vengono trascurati.
Anche nella nostra piccola realtà, le direttive provenienti da Roma e gestite dall’amministrazione comunale influenzano le decisioni portuali. In un momento di crisi mondiale, con guerre in Ucraina e Medio Oriente, e l’incremento degli attacchi contro le navi, è essenziale abbandonare progetti inutili e concentrarsi su soluzioni rapide e sicure.
La decisione di molte compagnie di evitare il passaggio dal Canale di Suez, prolungando di circa dieci giorni il viaggio in Europa, è significativa. Questo comporterà un impatto diretto sulla navigazione nel Mediterraneo e nell’Adriatico, con le navi che preferiranno approdare nei porti del nord Europa. A questo punto, concentrarsi sulla profondità del Candiano a -14,50 metri sembra ridicolo, considerando che non permetterà l’accesso a navi di grandi dimensioni a causa di limitazioni strutturali.
È tempo di affidarsi a professionisti e abbandonare la politica dannosa che non favorirà mai la crescita e il benessere della popolazione.”
Maurizio Marendon