Oggi a Roma si è svolta la 98^ Giornata Mondiale del Risparmio, nel corso della quale sono intervenuti il Presidente dell’ACRI, Francesco Profumo, il Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco ed il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.
Di seguito il testo del discorso del Presidente Antonio Patuelli.
“Il risparmio responsabilmente investito non a fini speculativi è indispensabile per la resilienza alla crisi energetica e all’inflazione e per la solida e prolungata ripresa dello sviluppo e dell’occupazione.
Occorrono maggiori sforzi per attrarre (mai per costringere) i responsabili investimenti dei risparmi degli italiani che sono già troppo gravati da multiple e rilevanti imposizioni fiscali sui redditi da lavoro e da capitale e poi sui rendimenti del risparmio stesso.
Non debbono essere confusi i rendimenti degli investimenti del risparmio, che implicano anche rischi, con le rendite prive di rischi.
Chiediamo che gli investimenti del risparmio a medio e lungo termine in Italia siano tassati meno delle operazioni speculative a breve o brevissimo termine.
Finché nell’Unione Europea non vi sarà anche uniformità fiscale, l’Italia dovrà attrarre i risparmi nella competizione in atto fra gli Stati per attirare i capitali.
La legge di Bilancio deve essere anche occasione per meglio tutelare il risparmio, oltre che per limitare il debito pubblico che non deve crescere all’infinito, anche per non compromettere i complessivi equilibri finanziari e gli stessi risparmi degli italiani.
Occorre rafforzare il circuito virtuoso economico, etico e sociale, favorendo il risparmio stabile anche per prestiti in investimenti produttivi.
E’ necessario rendere fiscalmente più appetibili anche le obbligazioni e comunque la raccolta del risparmio a medio e lungo termine, per favorire una più stabile raccolta per prestiti a medio e lungo termine.
Il risparmio, infatti, è indispensabile per la crescita inclusiva e sostenibile innanzitutto dal punto di vista ambientale e sociale.
L’etica, la trasparenza, la responsabilità sociale e la costante sorveglianza umana debbono essere la bussola anche per l’utilizzazione dell’intelligenza artificiale negli investimenti.
E’ indispensabile un controllo anche etico sugli algoritmi, a tutela delle libertà e delle responsabilità di ciascuno anche per gli investimenti del risparmio.
L’intelligenza artificiale deve integrare e non sostituire quella umana. Ognuno ha il diritto di sapere se interagisce con persone o con macchine.
L’Unione Europea ha giustamente chiesto agli Stati membri di garantire che i sistemi e le tecnologie di intelligenza artificiale siano sempre incentrati sulla persona, destinati al servizio del bene comune: la dignità umana e i diritti delle persone debbono essere rispettati in tutte le attività.
L’etica deve prevalere anche nelle attività non ancora regolamentate, basate su sempre più nuove tecnologie.
L’etica del risparmio e negli investimenti del risparmio deve sostenere finalità di tutela dall’inflazione, ricerca di adeguati rendimenti non basati sulla speculazione e sui connessi alti rischi.
Non ci stancheremo mai nell’impegno per la legalità e nel far prevalere l’etica sempre negli interessi economici.
Il ruolo dell’Unione Europea è fondamentale ed indispensabile per costruire insieme grandi prospettive di crescita economica e sociale, innanzitutto nella resistenza di fronte ai rischi delle emergenze energetiche, dell’inflazione, della terribile guerra russo-ucraina e della recessione.
Le politiche monetarie non possono fare tutto.
Occorre al più presto un secondo PNRR per la riduzione dei costi e per investimenti energetici sostenibili.
Bisogna dare più respiro alle imprese gravate dagli imprevisti alti costi energetici: dopo che la UE ha recentemente autorizzato fino a dicembre 2023 nuove misure a sostegno delle imprese, ora occorre al più presto che esse siano recepite in Italia per rendere più sostenibili i debiti e prolungare le garanzie sui prestiti alle imprese che debbono avere più tempo per riprendersi e per restituirli.
Come nelle fasi più difficili della pandemia, con la preparazione del primo PNRR, occorre ora costruire un nuovo clima di fiducia, indispensabile per sostenere la resilienza, per la ripresa dello sviluppo e dell’occupazione.”