Una numerosa e qualificata delegazione delle cooperative balneari romagnole ha preso parte alla manifestazione di giovedì 11 aprile a Roma, organizzata da Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti, dove il settore ha espresso in modo aperto la gravità della situazione per la questione del rinnovo delle concessioni e delle evidenze pubbliche imminenti.
La situazione è ormai esplosiva. Senza una legge di riordino adeguata, siamo sempre più vicini al caos normativo ed economico, perché il sistema pubblico e privato non possono affrontare in modo ordinato e omogeneo la messa a bando delle concessioni in queste condizioni.
Nel Tavolo tecnico di mercoledì, nulla di concreto è emerso per mettere ordine nella questione. L’Esecutivo ha confermato il proprio impegno nel continuare la trattativa con la Commissione europea sul tema della scarsità della “risorsa spiaggia” e delle concessioni demaniali. Troppo poco, troppo tardi. Siamo ormai fuori tempo massimo per dare alla categoria garanzie per il proprio lavoro. Servono provvedimenti urgenti e condivisi che ormai sono indifferibili e rendono evidente come il Governo debba passare dalle parole ai fatti.
Ormai da troppo tempo le imprese vedono inibita la propria volontà di investire per migliorare la rete di servizi offerti ai turisti, che ci caratterizza in positivo.
I Comuni costieri, viste le norme attuali, hanno dovuto darsi come termine per lo svolgimento delle evidenze pubbliche il 31 dicembre 2024. In assenza di doverose indicazioni nazionali, vivono in una situazione di incertezza e di tensione che poteva e doveva essere evitata.
La stagione turistica che si sta aprendo anche nella nostra Regione, dimostrerà ancora più plasticamente, quanto l’organizzazione delle nostre imprese balneari e delle loro cooperative – aperta, dinamica e accogliente, fatta di servizi di grande qualità a prezzi equi, pulizia e sicurezza dell’arenile – sia la componente fondamentale dell’offerta turistica romagnola.
In questo momento di grave difficoltà, è fondamentale lo sforzo di tutti per la coesione della filiera balneare e per tutelare in primo luogo il lavoro delle imprese familiari e dei dipendenti, poiché la loro salvaguardia è una questione strategica per le nostre comunità.