La portavoce nazionale di Potere al Popolo Marta Collot e il portavoce dell’assemblea di Ravenna Gianfranco Santini sono stati raggiunti da un decreto penale di condanna per la manifestazione organizzata in Piazza del Popolo a Ravenna, il 28/5/2023, per protestare contro le dichiarazioni del sindaco Michele de Pascale e del prefetto Castrese De Rosa che invitavano le persone a non recarsi in Romagna per aiutare nelle settimane successive all’alluvione: “La Romagna era ancora sommersa e non si vedeva nemmeno l’ombra di un mezzo pesante per la rimozione dei detriti e la pulizia dei paesi, il che ci imponeva di denunciare come i mezzi militari debbano essere utilizzati per il bene della popolazione anziché per massacrare altre popolazioni” spiegano da Potere al Popolo.
Il rischio evidenziato in quel messaggio da parte delle istituzione era di intralciare i soccorritori nei momenti cruciali del post-alluvione. Inoltre, ritrovarsi con molte persone inesperte e non formate in quartieri pieni di acqua e fango, case distrutte e mezzi in movimentazione, avrebbe potuto causare problemi di sicurezza.
Al sit-in parteciparono una trentina di persone. Tuttavia il presidio non era stato comunicato alla questura.
“Considerando che la manifestazione si tenne in una piazza pubblica senza intralciare niente e nessuno, consideriamo questi decreti penali di condanna un attacco politico al diritto di dissenso” continua Potere al Popolo. “Questa azione repressiva si somma al clima di censura calato in queste settimane in tutta la regione, un territorio in cui chi porta avanti le lotte a difesa dell’ ambiente e per la pace viene individuato come un nemico da un sistema di potere sempre più vacillante sotto il peso delle proprie contraddizioni”.
Solidarietà a Potere al Popolo è arrivata da Rifondazione Comunista di Villa San Martino: “Il famoso decreto che vietava ai volontari di aiutare per fortuna fu disobbedito da tantissimi e i territori colpiti non rimasero soli, l’alternativa era l’abbandono. Inoltre la zona dove manifestarono era fuori da zone rosse colpite, e in quei giorni persino nella martoriata Conselice si tolleravano manifestazioni di dissenso.
Ci chiediamo cosa stia succedendo al nostro Paese, i fascisti possono tranquillamente manifestare e chi aiuta, chi fa politica nel rispetto della democrazia, chi urla “Viva l’Italia antifascista” deve essere sottoposto alla giustizia. Massima solidarietà alle compagne e compagni di Potere al Popolo”.