“La sensazione di abbandono vissuta dalla popolazione colpita dall’alluvione dello scorso maggio sta generando una rabbia sociale che cresce giorno dopo giorno, travolgendo anche un territorio caratterizzato da una grande coesione sociale. Cgil, Cisl, Uil sono e saranno in campo per ottenere le risposte necessarie, individuando insieme le iniziative più opportune”.
“Lo Stato deve esserci e cambiare passo mostrando di essere vicino alle comunità locali – commentano Marinella Melandri, Roberto Baroncelli e Carlo Sama, segretari territoriali rispettivamente di Cgil, Cisl e Uil -. La conversione in legge di due ‘decreti alluvione’ non ha segnato passi d’avanzamento, anzi ha confermato una gestione burocratica e un finanziamento insufficiente rispetto ai bisogni dei cittadini. A quasi novanta giorni dall’alluvione non ci sono risorse stanziate e disponibili per rimborsare i danni subiti dai cittadini alle abitazioni e ai beni mobili. Le modalità di accesso alla cassa integrazione, rigide e senza un adeguato coinvolgimento sindacale, ne hanno reso impossibile l’utilizzo con il rischio che il Governo faccia cassa anche in questa voce di spesa. Le bollette non hanno beneficiato né di rateizzazioni né della necessaria sterilizzazione dei maggiori costi di pulizia e ripristino. Non ci sono finanziamenti a tasso zero per i cittadini che non hanno la liquidità per iniziare i lavori di ripristino. Con l’arrivo dell’autunno, se non si avviano subito i lavori di ristrutturazione, oltre che quelli per la messa in sicurezza del territorio, ci saranno nuove emergenze soprattutto sul versante abitativo. Lavoratori, pensionati, cittadini necessitano di certezze, risorse e procedure chiare e semplificate per avviare i lavori e recuperare la normalità. Cgil, Cisl, Uil saranno al loro fianco”.