“La costituzione della DMC InRomagna con sede nell’aeroporto di Forlì, ad opera di Confcommercio provincia di Ravenna, Confcommercio Forlì e Cesena e Confesercenti Forlì, Cesena e Ravenna è un’ottima intuizione, in quanto soggetto unitario di promo-commercializzazione in ambito turistico che si pone quale interlocutore con il sistema di governance turistica e quindi collettore delle varie opportunità di sviluppo turistico territoriale dell’area di riferimento.
La DMC InRomagna opererà come una vera e propria impresa ed una struttura operativa snella, ma altamente professionale. Da considerare, inoltre, che la partnership con la società F.A., che gestisce lo scalo di Forlì, è un ulteriore valore aggiunto tra due soggetti che perseguono la stessa finalità: valorizzare l’area vasta generando nuovi flussi turistici.
Su questo ambito, credo necessaria anche una collaborazione con Ravenna Incoming, il consorzio di operatori ravennati, che crea pacchetti di viaggi per tutti coloro che visitano Ravenna e dintorni, come ad esempio l’emozionante itinerario DantE-Bike, Ravenna-Firenze alla scoperta dei luoghi del Sommo Poeta con bici a pedalata assistita. Non si tratta di soggetti in antitesi tra loro, DMC InRomagna e Ravenna Incoming, ma complementari per migliorare il prodotto finale.
In questo particolare momento, di ripartenza dopo un anno e mezzo di emergenza pandemica, occorre creare sinergie, le divisioni non portano a niente, anzi dibattiti sterili su campanilismi che oggi non hanno più senso, creano solo confusione e avvantaggiano altri territori.
Invito tutti ad abbassare i toni che negli ultimi giorni hanno trovato ampia eco sugli organi di informazione, e di concentraci tutti su come creare nuove sinergie lasciando da parte i localismi.
Ci sono segnali importanti di cambiamento, che vanno valorizzati, in particolare in ambito aeroportuale.
La presentazione dell’operatività dei voli del Ridolfi di Forlì è un ottimo segnale per gli imprenditori ravennati e romagnoli che lavorano nel settore turistico.
L’ultimo volo commerciale risale a otto anni fa: ora con 4 compagnie aeree che hanno base nell’aeroporto e l’ufficializzazione di nuove rotte europee, lo scalo forlivese diventa concretamente opportunità per noi e può contribuire in modo determinante ad aumentarne il flusso turistico e il traffico merci con il porto di Ravenna, compreso lo sviluppo crocieristico.
Questa opportunità è, in altre parole, un valore aggiunto all’attrattività del nostro territorio provinciale, non solo per chi sceglierà una vacanza nei lidi ravennati, a Cervia-Milano Marittima, a Cesenatico, a Faenza ma anche per chi vorrà raggiungere mete europee oppure per il territorio lughese e della Bassa Romagna in generale per le loro eccellenze agroalimentari.
Vorrei ricordare che circa cinque anni fa unitamente a Federalberghi Confcommercio Ravenna e al suo attuale Presidente Calisesi abbiamo chiesto per primi la riapertura dell’aeroporto di Forlì perché i nuovi flussi turistici si muovono con l’aereo e per intercettarli abbiamo bisogno di avere uno scalo vicino a noi. L’esperienza del Veneto ci ha insegnato che possono coesistere sullo stesso territorio più aeroporti e ciò può portare a importanti risultati, in breve tempo.
Bene allora la partenza del collegamento con Monaco di Baviera dal 21 giugno che consentirà di raggiungere 100 destinazioni europee e intercontinentali, così come saranno importanti quei voli che consentiranno di raggiungere paesi come la Norvegia, considerato turisticamente emergente.
Oggi ci sono tutte le condizioni per partire col piede giusto e per creare anche servizi di collegamento efficienti tra i nostri territori (compresa la nuova fermata dell’Altà velocità a Forlì), con shuttle rapidi e che portino velocemente il turista alla destinazione finale.
Credo che con lo scalo di Forlì si possa instaurare un rapporto proficuo e duraturo, e d’altra parte è la stessa società F.A che gestisce l’aeroporto che vuole instaurare con il nostro territorio una collaborazione seria e importante.
Non dobbiamo avere preclusioni di sorta, dobbiamo lavorare con tutti gli aeroporti, se ce lo chiedono, creando opportunità reciproche”.