Il maltempo di maggio ha messo in ginocchio l’ortofrutta italiana e in particolare le coltivazioni dell’Emilia-Romagna. L’allarme arriva da Apo Conerpo, la più grande Organizzazione di produttori a livello europeo, con sede nel Bolognese, con oltre 1,1 milioni di tonnellate di frutta e verdura commercializzata, e che associa 6.000 aziende agricole e 50 cooperative, la maggior parte delle quali conferisce pomodoro, vegetali e frutta a Conserve Italia.

Iniziato con insolite nevicate sugli Appennini, un brusco calo delle temperature e piogge intense in pianura, il mese di maggio è proseguito con ulteriori temporali, grandinate e bombe d’acqua che hanno causato le esondazioni dei fiumi e gli allagamenti, fino alle frane degli ultimi giorni.

“I danni all’ortofrutta sono ingenti, ci sono raccolti già compromessi e programmi che sono stati completamente stravolti. Prevediamo un importante calo delle produzioni per le colture più colpite” annuncia Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo.

“Oltre il 50% delle prime ciliegie in raccolta è andato distrutto, speriamo si possano salvare le prossime produzioni altrimenti sarebbe un vero disastro per questo comparto – sottolinea Vernocchi -. Stiamo registrando gravi danni anche per le fragole, mentre a seguito delle ripetute ondate di maltempo si moltiplicano i casi di cascola, la caduta precoce di frutti dalle piante”.

Non va meglio alle orticole. “L’allagamento dei campi ha di fatto impedito l’avvio della raccolta del pisello, che doveva iniziare proprio nelle settimane scorse ma per le abbondanti piogge ha subìto gravi dilazioni nei tempi e importanti danni alle piante – continua Vernocchi -. Siamo in ritardo con il 20% della semina del mais. Infine, c’è grande preoccupazione per il pomodoro, che solo per la nostra Organizzazione interessa oltre 450.000 tonnellate di prodotto. Siamo arrivati al 50% di trapianti delle piante di pomodoro, ma il maltempo ha bloccato tutto e non siamo più sicuri che i programmi saranno rispettati. La campagna inizierà sicuramente con un po’ di ritardo e con una prima produzione più scarsa. Speriamo davvero che non si ripeta la situazione dell’anno scorso, quando i cali produttivi in alcuni areali hanno superato il 10% fino a sfiorare quote del 20%”.

In conclusione, il presidente di Apo Conerpo Davide Vernocchi sottolinea come “questo clima fuori controllo, con basse temperature e piogge autunnali a maggio, sta mettendo in ginocchio il comparto ortofrutticolo. Esprimiamo forte preoccupazione per la tenuta delle aziende agricole che non possono essere lasciate sole ad affrontare questi cambiamenti climatici epocali”.

La siccità prima, l’eccesso di pioggia dopo, assieme al repentino calo della temperatura, hanno portato a una perdita del 70% delle pere di varietà Abate e Kaiser in Emilia Romagna. Lo afferma Coldiretti regionale al termine di un monitoraggio sui frutti di stagione che stanno subendo il contraccolpo  della primavera anomala. E se le perdite per le Decana e le Williams si attestano attorno al 40% va sottolineato come la raccolta di ciliegie risulti pressochè azzerata per le varietà precoci non protette dai teli antipioggia (- 90%), mentre i danni sono più contenuti per le varietà coperte. I danni si estendono inoltre alle fragole nei campi allagati della Romagna e alle albicocche.

Il risultato è un calo atteso dell’offerta di prodotti con effetti sulla spesa che deve fare i conti con la variabilità delle quotazioni. In queste condizioni – sostiene Coldiretti Emilia Romagna – è importante aumentare le attività di controllo per evitare che vengano spacciati per Made in Italy prodotti importati. Ma per ottimizzare la spesa, ottenere il miglior rapporto prezzi-qualità e aiutare il proprio territorio e l’occupazione, il consiglio di Coldiretti regionale è quello di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria e non cercare per forza il prodotto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali, i cosiddetti “brutti ma buoni”. In un momento di grande difficoltà – conclude Coldiretti Emilia Romagna – si tratta di un atto di solidarietà a favore degli agricoltori, ma anche di un aiuto al proprio benessere in vista dell’estate con il consumo di alimenti, come le insalate o la frutta fresca, indispensabili per la salute e per mettersi in forma.