Il brusco cambiamento climatico colpisce l’Italia dopo che il primo quadrimestre del 2023 aveva fatto segnare il 15% di precipitazioni in meno ma con punte di oltre il 40% in meno al nord, rispetto alla media storica secondo Isac Cnr. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Ispra in riferimento all’ultima perturbazione che sta investendo l’Italia con una media di oltre 6 eventi estremi al giorno tra nubifragi, grandinate e tempeste di vento nel mese di maggio secondo elaborazioni sui dati Eswd
Una ondata di maltempo che – sottolinea la Coldiretti – ha colpito a macchia di leopardo lungo tutta la Penisola le città e le campagne con danni alle coltivazioni, dalla frutta alla verdura, ma anche bietole, girasole, orzo e grano fino agli ulivi e le vigne ma ha provocato anche frane ed alluvioni in un Paese come l’Italia dove oltre 9 comuni su 10 (93,9%) hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico secondo l’Ispra.
Se la pioggia è attesa per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, i forti temporali con precipitazioni violente – spiega la Coldiretti – peggiorano la situazione anche con frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento.
L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che nel 2023 rischiano di essere superiori ai 6 miliardi stimati per lo scorso anno.
A fronte di questa situazione climatica – conclude la Coldiretti – è strategico intervenire immediatamente per aiutare le aziende colpite ma anche realizzare progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza come il piano elaborato dalla Coldiretti con Anbi che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all’11%, attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, aiutando anche la regimazione delle piogge in eccesso nei momenti di maggiori precipitazioni come quello attuale.