Danni evidenti su frutteti e seminativi, sui germogli di vite e su cipolle, bietole e colture appena nate molto tenere che hanno riportato rotture gravi. È questo un primo bilancio sommario degli esiti della violenta grandinata che ha interessato ieri il territorio compreso fra Medicina, Imola e la Bassa Romagna. L’intensa grandinata, proseguita per una buona mezz’ora ha letteralmente imbiancato i campi facendo danni in particolare sugli impianti di pesco, albicocco e susino in fase piena fioritura.
Le precipitazioni – fa sapere Coldiretti regionale – sono attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo devono durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine aumentano i danni.
I temporali si abbattono, infatti, su una natura in tilt con le coltivazioni ingannate dal clima che – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – si sono svegliate e predisposte alla ripresa vegetativa ma si registra anche la maturazione in anticipo delle primizie che sono ora potrebbero essere danneggiate irreparabilmente. Una situazione che rischia di aggravare la situazione di difficoltà del settore agricolo con circa 300mila imprese agricole che – precisa Coldiretti – si trovano nelle aree più colpite dalla carenza di precipitazioni dall’emergenza siccità nel bacino della Pianura Padana dove nasce quasi 1/3 dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – fa sapere Coldiretti regionale – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.