Il regolamento di polizia urbana che la commissione sicurezza sta discutendo, è destinato a restare in vigore per i prossimi decenni, influenzando inevitabilmente il comportamento dei cittadini ravennati.
Per questo il Gruppo Misto ritiene sia indispensabile intervenire in maniera propositiva nel dibattito. Abbiamo riscontrato che ci sono diversi passaggi poco chiari, che potrebbero portare a inutili contenziosi. Il regolamento deve essere agevolmente comprensibile dai cittadini, e deve riportare regole applicabili, e non vessatorie. È per questi motivi che abbiamo presentato diverse proposte di modifica.
In primis, riteniamo sia importante che i proprietari dei fabbricati, adottino accorgimenti idonei, quali recinzioni o chiusura di varchi tramite muratura ed altri artifici, per impedire o perlomeno rendere, difficoltosa, ogni forma di invasione ed occupazione da parte di terzi, ma riteniamo venga specificato, che questo accorgimento debba essere applicato ai fabbricati in disuso o abbandonati, e non indistintamente a tutti. E’ altresì fondamentale curare la pulizia di terreni, cortili, giardini privati e simili, provvedendo al regolare sfalcio dell’erba e potatura delle piante, ma non concordiamo sul fatto che, in caso di accumuli nevosi, i cittadini siano obbligati ad assicurare la rimozione della neve dai tetti, cornicioni, e altre parti pendenti, nonché liberare e pulire i marciapiedi prospicienti le loro proprietà. Ovviamente questa deve essere una buona pratica consigliata, e magari incentivata anche con dotazione di pale e sacchi di sale idonei al servizio, ma non si può obbligare il cittadino coattivamente, in quanto illegittimo, sulla base della sentenza della Corte di Cassazione n. 16226/2005. Dobbiamo inoltre considerare, che ci sono abitazioni in cui vivono persone anziane che non sono in grado di eseguire lavori pesanti, e che, magari, non hanno la possibilità di pagare facchini per spalare la neve.
Chiediamo, poi, di cassare parte dell’ art.29 dove si obbligano gli esercenti a consentire l’utilizzo dei servizi igienici, senza subordinarne la fruizione all’acquisto di beni e servizi, in quanto è proprio il Tulps nell’ art.187, a dichiarare che: “gli esercenti non possono rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo.”
Il semplice “passante” che nulla acquista o consuma, invece, non potrà rivendicare alcun “diritto al bagno”, pertanto per evitare contenziosi inutili si chiede di non inserire la norma nel regolamento di polizia urbana.