“Eccoci di nuovo tornare sulla questione Sanitaria Lughese un fatto di cronaca, per fortuna finito nel migliore dei modi, che porta un bellissimo esempio di sanità funzionante all’apparenza…”Il bimbo aveva fretta di nascere e non ha atteso l’arrivo dell’ambulanza all’ospedale di Ravenna: è nato sul mezzo all’1.48 di ieri a 2 chilometri dalla casa di Fusignano.”
Ecco il bellissimo esempio di sanità che funziona…..o meglio sanità che quando va tutto bene finisce sui giornali, ma se ci fossero state complicazioni? Se al posto di una sera fresca e con condizioni meteorologiche normali, fosse stata una sera nevosa come l’ultima?
Gia nella campagna elettorale del 2019 avevo con timore e tanta preoccupazione sollevato il problema del punto nascite in un video facebook del 13 maggio del 2019, i segnali erano lampanti, medici che se ne andavano perchè l’ASL in un mese di agosto (tutti in ferie così non si lamentano) aveva spostato tutti i parti “particolari” fuori Lugo abbassando il numero delle nascite, i nuovi medici che non potevano nel nostro nosocomio fare le giuste esperienze e di qui il “fuggi fuggi” verso ospedali con più speranze da vivere.
Il M5S da anni solleva il problema e già nel 2014 si preoccupava per l’Ospedale di Lugo “come struttura di primo livello, ovvero un presidio intermedio tra quelli di base e quelli di secondo livello. Una struttura di primo livello serve un bacino potenziale di 300.000 persone. Con ogni probabilità l’ospedale di Lugo verrà declassato a presidio di base, nell’ottica dell’ottimizzazione delle spese e del concetto di ospedale a rete previsto dalla legge. Un ospedale di base non prevede tra gli altri servizi: Cardiologia, Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Urologia, Rianimazione. Alla prova dei fatti, in virtù dello smantellamento del reparto di senologia, della qualificazione definitiva dell’unità di Chirurgia in forma semplice e del progetto di dismissione di Cardiologia, questo procedimento è già in atto. Per i cittadini lughesi significa rinunciare a tutte le eccellenze ospedaliere di cui usufruivano ad un passo da casa.”
Ahimè questa parole, oggi profetiche, che annunciavano la situazione odierna che forse non è così tragica grazie alla Pandemia. Ebbene si,cari cittadini, se non ci fosse stato il Covid19 e la rinomina di Carradori che scontrandosi con la politica locale inefficiente ha rinominato alcuni primari e un direttore di presidio saremmo veramente prossimi a uno smantellamento.
Diffidiamo delle continue affermazioni della validità delle scelte politiche attuate (forse più servizi-meno posti letto?) perché “tutto va bene”… o peggio “andrà tutto bene”.
E nuovamente oggi con quel contraddistinto spirito autocelebrativo di una pura propaganda politica si assumono onori e meriti senza minimamente riconoscere l’onore delle armi alle minoranze le quali pienamente partecipative nel sospingere le nuove politiche adottate e volte al ripristino di quelle logiche di strategicità del presidio e sua necessarietà, si sono spese per ripristinare quello che dovrebbe esser stato fin da ieri.
“Da quando, a metà marzo (2020), il nostro ospedale è stato riorganizzato in Covid Hospital abbiamo lavorato incessantemente non solo per gestire al meglio questa fase di emergenza, ma anche per non farci trovare impreparati al termine di questa situazione – dichiarano il sindaco di Lugo Davide Ranalli e il sindaco con delega alle Politiche socio sanitarie dell’Unione Luca Piovaccari. Ebbene a distanza di un anno non si parla nemmeno della riapertura di un punto nascite. In commissione il direttore del presidio, non ha saputo dare risposte positive, ma un nulla di fatto sulla ostetrica-maternità per mancanza di medici. Fumo negli occhi le parole del Presidente della Regione che informato male pensava Lugo riavesse a breve un reparto di ostetricia-maternità.
Oggi per puro spirito di propaganda politica, il merito è tutto loro, come la apertura della nuova struttura con una DIALISI che invece era necessaria visto il vetusto reparto in cui lavorava e ove si sarebbero potute scatenare infezioni visto la vecchiaia dell’ambiente in cui si effettuavano le dialisi.
Concludendo, pochi giorni fa un articolo positivo come la nascita in un ambulanza di un bambino, presagiva una situazione che rivedremo spesso fino a quando a Lugo non ci sarà nuovamente un punto nascite che serve oltre 100000 cittadini.”