Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti organizzano per lunedì 8 novembre un presidio in piazza del Popolo a Ravenna, dalle 9 alle 12, in occasione dello sciopero proclamato dai tre sindacati di categoria per rivendicare il rinnovo del contratto nel settore dei servizi ambientali.
Fp Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti chiedono: un contratto unico di filiera, che contrasti il dumping contrattuale e il riconoscimento economico per il mancato rinnovo; il rafforzamento delle relazioni industriali; più norme e prevenzione per la salute e sicurezza in un settore tra i primi per infortuni (anche mortali); norme contro la precarietà e il consolidamento della formazione continua; adeguamento e miglioramento della classificazione del personale; esigibilità delle clausola sociale in un settore troppo soggetto ai cambi d’appalto. Di fronte a queste imprescindibili richieste, la parte datoriale chiede di abbassare le tutele contrattuali, abbassando le retribuzioni (se non con aumenti collegati solo ai contratti di appalto e aumentando l’orario di lavoro), proponendo un ulteriore precarizzazione dei rapporti di lavoro.
Un atteggiamento irresponsabile in un settore strategico, poiché la gestione dei rifiuti è rilevante per tutti i cittadini e per la tutela dell’ambiente. Lo sciopero di lunedì sarà solo il primo atto di una serie di mobilitazioni, qualora aziende e amministratori pubblici non intendano intervenire con senso di responsabilità per invertire il senso di marcia finora adottato.
La mobilitazione giunge dopo l’interruzione delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo dell’igiene ambientale. L’interruzione è giunta in seguito alla profonda insoddisfazione per l’andamento del negoziato, sia nel merito che per i tempi che sta avendo 27 mesi di mancato rinnovo.
Lo sciopero sarà per l’intera giornata di lavoro, riguarderà tutti i turni di lavoro con inizio nella medesima giornata con presidi unitari in tutti i territori. Interessati oltre 100 mila addetti del settore, equamente divisi tra pubblico e privato, per rivendicare il rinnovo di un contratto scaduto da oltre due anni.
“La sfida alla modernizzazione del settore – spiegano Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – è solo una: ciclo integrato dei rifiuti e crescita dimensionale delle aziende, qualità ambientale a tariffe contenute per i cittadini, sviluppo industriale e nuove tutele contrattuali per lavoratrici e lavoratori in un rinnovato contratto unico del lavoro. Le associazioni datoriali sia pubbliche che private, nonostante il senso di responsabilità mostrato da lavoratori del comparto durante tutta la fase pandemica, in questi mesi hanno mantenuto degli atteggiamenti spesso ondivaghi e con pregiudiziali varie, che hanno poco a che vedere con il rinnovo del Ccnl, se non nella logica di abbattimento del costo del lavoro”.