Saranno le struggenti note dello Stabat Mater di Luigi Boccherini a risuonare lunedì 14 aprile 2025 alle ore 21 nella suggestiva Basilica di San Giovanni Evangelista a Ravenna, in occasione della Settimana Santa.
Il concerto, curato dall’Associazione Angelo Mariani, proporrà la prima delle due versioni del capolavoro di Boccherini, quella composta nel 1781 per soprano, due violini, viola, due violoncelli.
Ad interpretarla sarà il Quartetto Luigi Magnani, formazione protagonista dei concerti della prestigiosa Fondazione Magnani Rocca, composto dai violini Paolo Mora e Manuela Mosca, dalla viola Novella Bianchi, dal violoncello Giacomo Fossa.
Sarà affiancato dal violoncello Sandro Laffranchini, primo violoncello dell’Orchestra e della Filarmonica del Teatro alla Scala.
Nella parte solista il soprano Vittoria Magnarello, cantante ravennate che vanta la laurea magistrale in canto lirico al Conservatorio Bruno Maderna di Cesena conseguita nel 2018 e la vittoria al Concorso lirico al Teatro lirico sperimentale di Spoleto con relativa borsa di studio presso la stessa Accademia. Vittoria ha debuttato nel 2015 nel ruolo di Gilda in Rigoletto al Teatro Re di Licata, successivamente in Mimì ne La Bohème al Teatro del Giglio di Lucca, Pamina ne Il Flauto Magico al Teatro Politeama di Palermo e Anna in Nabucco al Teatro Alighieri di Ravenna sotto la direzione di Riccardo Muti.
L’analisi della partitura della versione del 1781 rivela la ricchezza di contenuti spirituali, di spunti originali, come pure la perfetta aderenza alla spiritualità del testo poetico, di cui è incerta la paternità.
L’opera è divisa in undici sezioni. “Le prime quattro strofe hanno un contenuto descrittivo e rappresentano il dolore della Madre ai piedi del Figlio crocifisso. Dalla quinta strofa, il testo da contemplativo si trasforma in una sorta di meditazione e di riflessione interiore, di partecipazione emotiva e di preghiera”.
Nell’altare della basilica sarà posizionato il lavoro dell’artista Roberto Pagnani, una grande tempera su tela raffigurante il Crucifisso, con i legni della Croce che accennano ai remi di una imbarcazione, in riferimento all’episodio che ha dato origine alla Basilica: Galla Placidia fece erigere San Giovanni Evangelista come ex-voto per essere sopravvissuta a un tremendo naufragio, nella traversata di ritorno a Ravenna da Costantinopoli.
Ingresso libero.