“Tutto inizia il 4 agosto 2020 quando alcuni amici dell’Altra Faenza mi chiedono di candidarmi in Faenza Coraggiosa; tutto si conclude il 19 ottobre 2021 quando, dopo un mese di confronti e riflessioni personali ho presentato le mie dimissioni dal consiglio Comunale di Faenza.
È doveroso per me, oltre che necessario, raccontarvi come ho vissuto questo anno di vita politica non certo facendo condanne o critiche”.
Luigia Carcioffi, dopo le dimissioni da consigliera comunale in rappresentanza di Faenza Coraggiosa, ha diffuso ai mezzi di comunicazione una lettera per spiegare le proprie motivazioni
“È necessario in questo tempo costruire e non distruggere; ascoltare, comprendere, là dove ci sono silenzi di voci deluse e scontente, su periferie abbandonate, bisogni e ingiustizie indifese.
Mi si chiederà allora come mai ho rinunciato alla carica di consigliere.
Per costruire, mai come oggi, non lo si può fare da soli; è necessario scegliere compagni ed alleati che siano uniti e con i quali sentirsi in sintonia.
Una condizione che, in Faenza Coraggiosa, era una buona speranza; ma ahimè non l’ho sempre trovata: tutto qui!
La pluralità rimane un principio difficile da rispettare e da mantenere! Troppo spesso la “sventoliamo” e troppo spesso la tradiamo.
Una forza come Faenza Coraggiosa costituita da tante voci (Art.1, l’Altra Faenza, il Partito Socialista e i tanti indipendenti, compreso me) può essere una vera ricchezza se al proprio interno si sa dialogare, ed auspico che la mia fuoriuscita abbia portato se non altro ad un confronto acceso ma chiarificatore per il futuro.
Ho sempre dichiarato che non sono una politica che aspira a chissà quali cariche; sono una persona sensibile al bene e a ciò che ogni uomo ha il diritto e dovere di avere e fare per vivere con dignità.
Se solo riuscissimo a rispettare la costituzione e le leggi, dalle più semplici alle più complesse, avremmo sicuramente più giustizia, più equità, più senso civico, più rispetto dell’ambiente…
Non volevo e non voglio insegnare niente a nessuno, anzi ero pronta ad ascoltare e ad imparare da chi l’esperienza politica se la gioca da anni sugli scranni del comune. Non posso e non voglio continuare a lavorare con chi con me fatica a collaborare e a condividere, con chi fatica ad accogliere i miei contributi.
“Coraggiosa” è una parola molto forte, l’ho sempre avvertita nella sua interezza molto bella ma anche molto impegnativa, come riferimento al modo di fare politica.
Una parola che, per me, richiede inevitabilmente scelte inusuali, fuori da indistinte logiche politiche. Per questo mi ero impegnata! Per una comunità solidale, per azzerare il consumo del suolo, per difendere le diversità e combattere le disuguaglianze, per promuovere l’inclusione e dar vita a progetti in cui le persone che vivono disagi, disabilità e discriminazioni di ogni tipo potessero sentirsi riconosciute e rese protagoniste.
Cosa abbiamo fatto? Quale voragine abbiamo tentato di rimpicciolire? Non ho saputo trovare grandi risposte a questa domanda, anche perchè, forse, era adesso il tempo per iniziare a costruire. Purtroppo non ci sono i presupposti; quindi, ve ne chiedo scusa, ho preferito tornare al mio impegno personale fatto di scuola, di disabilità, di ascolto, di dialogo interreligioso e aiuto, là dove mi viene richiesto e là dove è necessario per crescere.
A voi di Coraggiosa buona strada! Soprattutto ai giovani, che non mancherò di ascoltare e affiancare, visto la stima che mi hanno sempre dimostrato”.