Lugo ricorda il compositore Francesco Balilla Pratella e la sua opera “L’Aviatore Dro”, andata in scena per la prima volta cento anni fa al Teatro Rossini. Per l’occasione la biblioteca “Fabrizio Trisi” organizza la mostra documentaria “L’Aviatore Dro. Il sogno di un eroe moderno”, che sarà inaugurata sabato 26 settembre alle 11 nella sala Codazzi della biblioteca.
All’inaugurazione saranno presenti la direttrice della biblioteca Trisi Luciana Cumino, la responsabile Conservazione e Restauro del Patrimonio Culturale per Ibc Antonella Salvi e la curatrice della mostra Ivana Pagani.
Il percorso espositivo della mostra presenta le diverse fasi che hanno portato prima alla composizione dell’opera, poi alla sua messa in scena e alla critica attraverso lettere, manoscritti, spartiti autografi, fotografie e altri materiali documentari conservati nel Fondo Pratella della Biblioteca Trisi, alcuni dei quali recentemente restaurati con il contributo dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna. Saranno esposti inoltre alcuni bozzetti del pittore Esodo Pratelli appartenenti alle Raccolte comunali d’arte e riproduzioni di originali appartenenti a collezioni private. Alcuni documenti appartengono alla Fondazione Primo Conti di Fiesole (Fi) e altri all’Archivio Storico di Lugo. Nello spazio mostre, a proiezione continua, sarà possibile rivedere la rappresentazione de “L’Aviatore Dro”, realizzata al Teatro Rossini di Lugo nel 1996.
L’esposizione è organizzata dalla biblioteca Trisi, con il patrocinio della Fondazione Primo Conti di Fiesole (Fi), in occasione dei cento anni dalla prima rappresentazione dell’opera “L’Aviatore Dro” di Francesco Balilla Pratella al Teatro Rossini di Lugo, avvenuta il 4 settembre 1920. Francesco Balilla Pratella, che aveva aderito al futurismo nel 1910, scrisse l’opera tra il 1913 e il 1914, in pieno periodo futurista, ma il progetto risale almeno a un anno prima, ispirato da un fatto di cronaca realmente avvenuto a Lugo, “quando l’aviazione si trovava ancora nella condizione di esperimento civile e individualistico”. Per una serie di sfortunati eventi, primo fra tutti la guerra, non fu possibile portare in scena l’opera fino a quando, nell’estate del 1920, l’impresario Cesare Giordani di Bologna assunse l’impresa della rappresentazione e l’Amministrazione Comunale di Lugo concesse un sostanzioso contributo, pari a 40mila lire. I preparativi furono imponenti e riguardarono anche il Teatro Rossini che fu dotato di un nuovo golfo mistico o buca d’orchestra. Le scene e i costumi, ideati dal pittore lughese Esodo Pratelli, cugino di Francesco Balilla, furono realizzati a Milano. La stagione si rivelò un vero trionfo. Il grandissimo successo di pubblico portò l’impresario ad aggiungere tre serate alle 11 previste: l’ultima recita si svolse proprio il 26 settembre 1920. L’Aviatore Dro esalta la figura del pilota che come un eroe moderno aspira a una vita pura e libera e non ha paura del rischio.
Si ringraziano in particolare gli eredi del Maestro Pratella, la nipote di Esodo Pratelli Rita Romeo e tutti gli eredi Pratelli, la responsabile dell’Archivio della Fondazione Primo Conti Maria Chiara Berni e la direzione dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 28 novembre con ingresso libero. Durante la permanenza nella mostra viene richiesto ai visitatori il rigoroso rispetto delle misure anti-contagio.
Per ulteriori informazioni contattare la biblioteca Trisi al numero 0545 38568 o alla mail trisi@comune.lugo.ra.it.