Le iniziative che l’Amministrazione comunale di Lugo intende portare avanti per il futuro dell’ospedale “Umberto I” e per la medicina territoriale sono state al centro dell’incontro in videoconferenza con i sindacati Cgil, Cisl e Uil avvenuto martedì 17 novembre. In questa occasione l’Amministrazione comunale ha voluto presentare ai sindacati anche il documento della giunta “Il sistema socio e sanitario a Lugo all’epoca del Covid”, approvato nella seduta del Consiglio Comunale del 28 ottobre. All’incontro erano presenti il sindaco di Lugo Davide Ranalli, Sergio Baldini e Daniela Guastavino per la Cgil, Laura Chiarini, Maria Teresa Ronchi e Antonino Parrinello per la Cisl e Paolo Palmarini, Daniela Brandino e Luca Poggiali per la Uil.
“Pensiamo sia fondamentale mantenere vivo il dibattito e il sostegno agli operatori che lavorano nell’assistenza e nella sanità – spiega Davide Ranalli -. Abbiamo voluto condividere anche con le organizzazioni sindacali il documento su cui tutta la giunta ha molto lavorato in questi mesi e che è stato approvato qualche settimana fa in Consiglio Comunale. Il nostro scopo è dare a questo documento una dimensione ampia per farlo poi diventare elemento di discussione a livello almeno provinciale. La Conferenza Socio Sanitaria avvierà tra pochi giorni con la nuova gestione del direttore Carradori un nuovo programma e una riorganizzazione. Questo documento vuole dare un contributo all’orientamento del nuovo assetto organizzativo dell’Azienda sanitaria, che riguarda i cittadini e gli operatori del settore, per non ripetere i recenti errori della precedente gestione dell’Ausl Romagna, che ha evidenziato una ridotta percentuale di realizzazione delle enunciazioni fatte”.
I rappresentanti dei sindacati hanno condiviso i contenuti del documento elaborato dalla giunta e hanno espresso la loro collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi condivisi. Nel corso dell’incontro non sono inoltre mancate proposte e interventi rilanciati dalle organizzazioni sindacali: dalla necessità di copertura delle posizioni aperte nelle specializzazioni a quella di rivedere l’assetto e l’organizzazione dell’Ausl. Al centro dell’incontro anche la concorde necessità di investire sulla medicina territoriale, l’assunzione di nuovi medici di medicina generale, il rafforzamento delle Case della Salute e la necessità di far riacquisire all’Umberto I la sua funzione di ‘ospedale distrettuale’ a servizio di tutta la Bassa Romagna. Richiesti poi anche un approfondimento della telemedicina, un investimento su trasporto, tecnologia e digitalizzazione.
Nel corso dell’incontro si è inoltre parlato della situazione delle strutture per anziani e sulle attività di assistenza alle persone più fragili. “Si deve trovare la capacità di investimento – ha aggiunto Ranalli – per garantire la possibilità di rispondere alla crescente domanda di posti nelle strutture assistenziali, dovuta alle condizioni di invecchiamento della popolazione e all’allungamento dell’età pensionabile e quindi a una minore possibilità di occuparsi dei propri parenti anziani. Non è possibile pensare di rispondere alle necessità future non ampliando le strutture di assistenza agli anziani nelle strutture pubbliche, rideterminando altresì i criteri di accreditamento a garanzia dell’innalzamento della qualità”. Su questo tema i sindacati hanno condiviso la necessità di rivedere l’organizzazione delle strutture di assistenza per gli anziani e delle case-famiglia, anche attraverso una maggiore formazione professionale e migliore condizione contrattuale del personale.
Il documento della giunta, già approvato dal Consiglio Comunale, prevede, tra i suoi punti, “di procedere alla nomina di un Direttore Sanitario dedicato all’ospedale di Lugo”, una scelta che l’Amministrazione comunale ritiene necessaria anche per potere fornire agli amministratori un interlocutore col quale confrontarsi sulle questioni che attengono all’ospedale. “Non secondaria – si legge ancora nel documento – poi sarà l’individuazione e la nomina dei primari delle unità operative. Sul piano delle risorse legate agli investimenti, occorre chiarire con quali tempi verranno realizzati gli interventi di ristrutturazione della terapia intensiva”. L’attenzione della giunta è puntata anche sulla ripresa “quanto prima” delle “attività chirurgiche, diagnostiche e di gestione delle patologie, a cominciare da quelle polmonari con la ricostituzione della equipe pneumologia presente nel nostro ospedale e trasferita, poi, a Ravenna. Ultimo ma non per importanza, il punto nascita. Ci preme evidenziare l’esigenza di ripristinare quanto prima il punto nascita del nostro ospedale auspicando il superamento delle criticità insite di un’unica unità operativa di ostetricia e ginecologia per l’intera Provincia”. Spazio nel documento anche alla necessità di valorizzare la medicina territoriale, con l’importanza strategica delle Case della Salute: “le esperienze delle Case della Salute nate in alcuni territori limitrofi hanno, tuttora, la prevalente funzione di assistere i pazienti con patologie croniche. Occorre rilanciare questo progetto attraverso una ridefinizione delle funzioni e una riorganizzazione delle strutture, con l’inserimento della figura degli infermieri di comunità e, soprattutto, la dotazione di tecnologie per la diagnostica di primissimo livello”. Spazio inoltre anche alla problematica dovuta alla mancanza di medici di medicina generale e alla necessità di un maggior reclutamento, a fronte dei recenti pensionamenti.