Il 15 maggio, dopo i lavori di restauro, riaprirà il Teatro Rossini con un grande concerto di musica classica offerto alla cittadinanza e agli amanti di quello che è il più antico teatro all’italiana dell’Emilia-Romagna.
Una data importante per Lugo e i lughesi che attendevano da tempo questo momento.
A inaugurare il palcoscenico del Rossini sarà l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini con David Fray nella doppia veste di direttore e pianista solista.
Aprirà il concerto il preludio religioso dalla Petite Messe Solennelle di G. Rossini, a seguire due concerti per pianoforte e archi di J.S. Bach (BWV 1052 e BWV 1055), per concludere il concerto per pianoforte e orchestra n. 24 in do minore K 491 di W.A. Mozart.
Il concerto sarà gratuito con prenotazione obbligatoria dei biglietti (massimo 2 a persona).
I biglietti saranno disponibili da lunedì 9 maggio presso la biglietteria del Teatro Rossini e da mercoledì 11 maggio alle ore 10 anche sul sito www.vivaticket.com
La biglietteria del Teatro Rossini osserverà i seguenti giorni e orari di apertura: tutte le mattine dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e i pomeriggi di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30.
Per motivi organizzativi non potranno essere accettate prenotazioni telefoniche.
Info: 0545.38542 / info@teatrorossini.it
DAVID FRAY
Descritto dalla stampa come “esempio perfetto di musicista pensante” (Die Welt) e acclamato per interpretazioni che spaziano da Bach a Boulez, David Fray si esibisce in recital, concerti solistici e cameristici nei principali teatri e sale da concerto di tutto il mondo. Ha collaborato con le maggiori orchestre e con illustri direttori come Marin Alsop, Semyon Bychkov, Andrey Boreyko, Christoph Eschenbach, Daniele Gatti, Paavo Järvi, Kurt Masur, Riccardo Muti, Esa-Pekka Salonen, Michael Sanderling, Yannick Nézet-Séguin e Jaap van Zweden. In Europa si è esibito con la Royal Concertgebouw Orchestra, l’Orchestra della Radio Bavarese, l’Orchestra del Festival di Budapest, l’Orchestra Filarmonica, l’Academy di St. Martin in the Fields, la Filarmonica di Londra, la Filarmonica di Dresda, la Deutsche Kammerphilharmonie di Brema, il Mozarteum di Salisburgo, l’Orchestra del Teatro alla Scala, l’Orchestra di Parigi e l’Orchestra Nazionale di Francia. Dopo il debutto negli USA nel 2009 con l’Orchestra di Cleveland, Fray ha ricevuto inviti da orchestre quali Boston Symphony, San Francisco Symphony, New York Philharmonic, Chicago Symphony e Los Angeles Philharmonic, e tenuto recital alla Carnegie Hall, al Lincoln Center, al Park Avenue Armory di New York, e all’Orchestra Hall di Chicago. Si esibisce regolarmente alla Konzerthaus di Vienna, al Mozarteum di Salisburgo, alla Wigmore Hall di Londra, al Théâtre des Champs Elysées e in molte delle più importanti sale da concerto mondiali.
Un posto speciale nel repertorio di Fray è da sempre occupato dalla musica di Johann Sebastian Bach. Di recente, il Théâtre des Champs-Élysées di Parigi ha ospitato il pianista in un ciclo Bachiano comprendente le Variazioni Goldberg, i concerti per due, tre e quattro pianoforti, eseguiti e diretti dallo stesso Fray, e le Sonate per violino proposte assieme a Renaud Capuçon. Quanto alle sue incisioni, pubblicate dall’etichetta Warner, sia le più recenti sia quelle previste a breve sono incentrate su Bach, e propongono tutte le opere summenzionate.
Nella stagione 2021-22, David Fray torna a esibirsi con l’Orchestra della Svizzera Romanda, la Franz Liszt Chamber Orchestra, l’Orchestre national du Capitole de Toulouse, e con la Filarmonica di Monte Carlo e Cecilia Bartoli in un programma di musiche di Mozart. Per la prima volta assieme al baritono Peter Mattei, propone invece il ciclo Winterreise di Schubert all’Opera di Francoforte e al Turku Music Festival in Finlandia. Oltre a un recital speciale con Fatma Said alla Torre Eiffel, continuano le recite di Ghost Light, balletto concepito “in tempo di pandemia” su musiche di Schubert da John Neumeier dell’Hamburg Ballet, vincitore del premio Opus Klassik come “Concerto innovativo 2020”. Fray porta le sue Variazioni Goldberg anche a Lisbona, al Festival Pianomania II della Fondazione Gulbenkian (concerto trasmesso in TV), mentre al Festival Firkusny di Praga esegue i Concerti per pianoforte di Bach.
Artista esclusivo dell’etichetta Warner Classics, Fray ha inciso recentemente le Variazioni Goldberg di Bach. Pubblicati in precedenza, sempre di Bach, i Concerti per 2, 3 e 4 pianoforti, proposti in un contesto “famigliare” assieme al suo maestro Jacques Rouvier e ai suoi ex studenti Audrey Vigoureux ed Emmanuel Christien, e le Sonate per violino con Renaud Capuçon. Risale al 2017 un CD con una selezione di brani di Chopin per pianoforte solo, seguito all’acclamato Fantaisie, Editor’s Choice della rivista Gramophone. L’album, contenente brani per pianoforte dell’ultimo Schubert, era stato definito “eccezionalmente riflessivo e toccante” e “una delle più avvincenti esperienze di ascolto del momento” da Sinfini Music. Da parte sua, anche il primo album di Fray, con brani di Bach e Boulez, era stato elogiato da London Times e Le Soir come “miglior disco dell’anno”, mentre la sua seconda pubblicazione, un’incisione dei concerti per pianoforte di Bach con la Deutsche Kammerphilharmonie di Brema, aveva ricevuto il premio della German Recording Academy. Ad essa erano seguiti un album con i Moments Musicaux e gli Impromptus di Schubert, oltre ai concerti per pianoforte di Mozart con la Philharmonia Orchestra e Jaap van Zweden, e le Partite n. 2 e 6 di Bach con la Toccata in Do minore. Il documentario monografico Sing, Swing & Think, diretto dal famoso regista francese Bruno Monsaingeon, è stato presentato dalla rete televisiva ARTE +7 nel 2009, e in seguito pubblicato su DVD.
Nel 2021 David Fray ha ideato e presentato la prima edizione di un nuovo Festival, L’Offrande Musicale, a sostegno delle persone disabili, che si terrà annualmente nel dipartimento francese degli Alti Pirenei, sua regione natale.
Tra i premi ricevuti da Fray figurano l’Opus Klassik per il concerto innovativo dell’anno 2020, il premio tedesco Echo Klassik come strumentista dell’anno, e il premio al Giovane Talento del Ruhr Piano Festival. Nel 2008 è stato nominato “Artista Emergente dell’Anno” dal BBC Music Magazine. Alla Montreal International Music Competition 2004 Fray ha ricevuto sia il Secondo Gran Premio sia il Premio per la migliore interpretazione di un’opera canadese.
Fray ha intrapreso a quattro anni lo studio del pianoforte, poi proseguito con Jacques Rouvier presso il Conservatorio Superiore Nazionale di Musica di Parigi.
ORCHESTRA GIOVANILE LUIGI CHERUBINI
Fondata da Riccardo Muti nel 2004, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ha assunto il nome di uno dei massimi compositori italiani di tutti i tempi attivo in ambito europeo per sottolineare, insieme a una forte identità nazionale, la propria inclinazione a una visione europea della musica e della cultura. L’Orchestra, che si pone come strumento privilegiato di congiunzione tra il mondo accademico e l’attività professionale, divide la propria sede tra le città di Piacenza e Ravenna. La Cherubini è formata da giovani strumentisti, tutti sotto i trent’anni e provenienti da ogni regione italiana, selezionati attraverso centinaia di audizioni da una commissione costituita dalle prime parti di prestigiose orchestre europee e presieduta dallo stesso Muti. Secondo uno spirito che imprime all’orchestra la dinamicità di un continuo rinnovamento, i musicisti restano in orchestra per un solo triennio, terminato il quale molti di loro hanno l’opportunità di trovare una propria collocazione nelle migliori orchestre.
In questi anni l’Orchestra, sotto la direzione di Riccardo Muti, si è cimentata con un repertorio che spazia dal Barocco al Novecento alternando ai concerti in moltissime città italiane importanti tournée in Europa e nel mondo nel corso delle quali è stata protagonista, tra gli altri, nei teatri di Vienna, Parigi, Mosca, Salisburgo, Colonia, San Pietroburgo, Madrid, Barcellona, Lugano, Muscat, Manama, Abu Dhabi, Buenos Aires e Tokyo.
Il debutto a Salisburgo, al Festival di Pentecoste, con Il ritorno di Don Calandrino di Cimarosa, ha segnato nel 2007 la prima tappa di un progetto quinquennale che la rassegna austriaca, in coproduzione con Ravenna Festival, ha realizzato con Riccardo Muti per la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio musicale del Settecento napoletano e di cui la Cherubini è stata protagonista in qualità di orchestra residente.
A Salisburgo, poi, l’Orchestra è tornata nel 2015, debuttando – unica formazione italiana invitata – al più prestigioso Festival estivo, con Ernani: a dirigerla sempre Riccardo Muti, che l’aveva guidata anche nel memorabile concerto tenuto alla Sala d’Oro del Musikverein di Vienna, nel 2008, pochi mesi prima che alla Cherubini venisse assegnato l’autorevole Premio Abbiati quale miglior iniziativa musicale per “i notevoli risultati che ne hanno fatto un organico di eccellenza riconosciuto in Italia e all’estero”.
All’intensa attività con il suo fondatore, la Cherubini ha affiancato moltissime collaborazioni con artisti quali Claudio Abbado, John Axelrod, Rudolf Barshai, Michele Campanella, James Conlon, Dennis Russel Davies, Gérard Depardieu, Kevin Farrell, Patrick Fournillier, Herbie Hancock, Leonidas Kavakos, Lang Lang, Ute Lemper, Alexander Lonquich, Wayne Marshall, Kurt Masur, Anne-Sophie Mutter, Kent Nagano, Krzysztof Penderecki, Donato Renzetti, Vadim Repin, Giovanni Sollima, Yuri Temirkanov, Alexander Toradze e Pinchas Zukerman.
Impegnativi e di indiscutibile rilievo i progetti delle “trilogie”, che al Ravenna Festival l’hanno vista protagonista, sotto la direzione di Nicola Paszkowski, delle celebrazioni per il bicentenario verdiano in occasione del quale l’Orchestra è stata chiamata ad eseguire ben sei opere al Teatro Alighieri. Nel 2012, nel giro di tre sole giornate, Rigoletto, Trovatore e Traviata; nel 2013, sempre l’una dopo l’altra a stretto confronto, le opere “shakespeariane” di Verdi: Macbeth, Otello e Falstaff. Per la Trilogia d’autunno 2017, la Cherubini, diretta da Vladimir Ovodok, ha interpretato Cavalleria rusticana, Pagliacci e Tosca; nel 2018, si è misurata con una nuova straordinaria avventura verdiana, guidata da Alessandro Benigni per Nabucco, Hossein Pishkar per Rigoletto e Nicola Paszkowski per Otello. Negli ultimi anni il repertorio operistico viene affrontato regolarmente dall’Orchestra anche nelle coproduzioni che vedono il Teatro Alighieri di Ravenna al fianco di altri importanti teatri italiani di tradizione. Dal 2015 al 2017 la Cherubini ha partecipato inoltre al Festival di Spoleto, sotto la direzione di James Conlon, eseguendo l’intera trilogia “Mozart-Da Ponte”. Il legame con Riccardo Muti l’ha portata a prender parte all’“Italian Opera Academy” per giovani direttori e maestri collaboratori, che il Maestro ha fondato e intrapreso nel 2015: se in quel primo anno la Cherubini ha avuto l’occasione di misurarsi con Falstaff, gli anni successivi l’attenzione si è concentrata su Traviata, Aida e Macbeth.
Al Ravenna Festival, dove ogni anno si rinnova l’intensa esperienza della residenza estiva, la Cherubini è regolarmente protagonista di nuove produzioni e di concerti, nonché, dal 2010, del progetto “Le vie dell’Amicizia” che l’ha vista esibirsi, tra le altre mete, a Nairobi, Redipuglia, Tokyo, Teheran, Kiev, Atene, Paestum e, nel 2021, a Erevan, sempre diretta da Riccardo Muti.
Nel 2020 la Cherubini è stata al centro del progetto di Ravenna Festival per il ritorno alla musica dal vivo in Italia dopo il lockdown imposto dalla pandemia da Covid-19; il concerto inaugurale diretto da Muti alla Rocca Brancaleone in presenza di pubblico è stata anche la prima trasmissione in diretta streaming per l’Orchestra. A seguito della nuova sospensione degli eventi con spettatori, la Cherubini e Muti sono stati impegnati con concerti in streaming: due appuntamenti a novembre al Teatro Alighieri – diffusi anche attraverso la partnership con i siti web di El País, Rossiyskaya Gazeta e lo Spring Festival di Tokyo – e, a marzo 2021, in una tournée in streaming che ha toccato Bergamo (Teatro Donizetti), Napoli (Teatro Mercadante) e Palermo (Teatro Massimo).
Lo scorso luglio è stata protagonista del concerto diretto da Riccardo Muti nel Cortile d’Onore del Palazzo del Quirinale, in occasione del G20 della Cultura 2021.
La gestione dell’Orchestra è affidata alla Fondazione Cherubini costituita dalle municipalità di Piacenza e Ravenna e da Ravenna Manifestazioni. L’attività dell’Orchestra è resa possibile grazie al sostegno del Ministero della Cultura.