Ritorna da domenica 4 ottobre la rassegna “Mondovisioni”, con i documentari che la rivista Internazionale propone al Festival di giornalismo di Ferrara (2-4 ottobre). Le proiezioni si terranno nel Salone Estense della Rocca di Lugo. Per il Comune di Lugo si tratta del nono anno consecutivo di collaborazione con “Internazionale a Ferrara”.
La rassegna prevede sei film d’autore su attualità, informazione e diritti umani, selezionati da CineAgenzia tra i migliori documentari realizzati in ambito mondiale. Tutte le proiezioni inizieranno alle 21, eccetto il primo incontro che sarà alle 20.
Si parte domenica 4 ottobre alle 20 con la proiezione di Oeconomia di Carmen Losmann. Il film documenta con originalità e rigore, come le regole del gioco capitalistico contemporaneo, rese invisibili dalla copertura mediatica, prevedano sistematicamente sia crescita che deficit e concentrazioni di ricchezza. Emerge un gioco a somma zero, che pone noi e il nostro intero pianeta nella logica di un perpetuo e infinito aumento di capitale, a qualsiasi costo. Un gioco che si sta giocando allo sfinimento ed è forse vicino alla fine. Il primo incontro verrà introdotto dal professore Giuseppe Torluccio, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari presso l’Università di Bologna e direttore dello Yunus Social Business Centre (Dipartimento di Scienze Aziendali). Alla prima serata sarà presente l’assessora alla Cultura del Comune di Lugo, Anna Giulia Gallegati.
La rassegna proseguirà per tutti i martedì di ottobre e mercoledì 4 novembre con cinque documentari in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Secondo appuntamento martedì 6 ottobre con Hong Kong moments di Zhou Bing, dedicato alle storie di sette protagonisti al centro delle proteste nella metropoli asiatica di Hong Kong. Con diverse provenienze sociali e inclinazioni politiche, riflettono i conflitti interni a una società sempre più divisa. I protagonisti si confrontano con una violenza dilaniante cercando di distinguere il bene dal male
Martedì 13 ottobre c’è Picture a scientist di Ian Cheney e Sharon Shattuck. Il film è una celebrazione dell’ingegno e dell’esperienza delle ricercatrici che stanno scrivendo un nuovo capitolo nella storia del ruolo delle donne nella scienza, superando episodi che vanno dalle sottili scorrettezze sessiste alle brutali molestie. Per una scienza più varia equa e aperta a tutti.
Martedì 20 ottobre sarà proiettato Reunited di Mira Jargil. In fuga dalla Siria, una coppia di dottori e i loro figli vengono separati. I ragazzi si ritrovano bloccati in Turchia, mentre la madre e il padre riescono a raggiungere rispettivamente la Danimarca e il Canada.
Martedì 27 ottobre sarà il turno di We hold the line di Marc Wiese. Nelle Filippine la giornalista Maria Ressa e la redazione della piattaforma Rappler combattono contro un presidente violento i cui squadroni della morte hanno giustiziato decine di migliaia di persone e che sta trasformando il paese in una dittatura. Ressa combatte una guerra ingiusta con un giornalismo di qualità.
Martedì 4 novembre ultimo appuntamento con The fever di Katharina Weingartner. Mentre il Covid-19 metteva il mondo in ginocchio, in Africa la malaria continuava a uccidere più di tutte le altre malattie e guerre sul nostro pianeta messe assieme. E se una semplice erba potesse sconfiggerla, non tutti ne sarebbero felici, in particolare le multinazionali che temono per i loro profitti
Tutte le proiezioni sono in lingua originale con sottotitoli in italiano. L’ingresso è libero e gratuito.