Sabato 23 novembre alle 18 nel palazzo ex Fondazione Cassa di risparmio e Banca del monte di Lugo, in piazza Baracca 24, inaugura «Fiori d’artificio», la personale di Silvano D’Ambrosio.
Il palazzo razionalista ex Cassa di risparmio che in piazza Baracca si affaccia sul monumento di Domenico Rambelli dedicato all’aviatore lughese, ospita un’ampia mostra personale del pittore Silvano D’Ambrosio, romagnolo d’adozione, ma nato in Francia nel 1951, dove dal 2010 è tornato a vivere pur mantenendo con l’Italia, suo luogo di formazione, un forte legame e una costante frequentazione.
La mostra presenta un corpo eterogeneo di pitture composto da una selezione di circa sessanta tele di piccole e medie dimensioni, appartenenti a cicli, temi e stagioni differenti, dipinti realizzati dall’artista nell’arco dell’ultimo decennio, a partire dal 2014 a oggi.
Lungo il percorso espositivo della mostra, che si articola attraverso sette stanze, non si segue un andamento e ordine cronologico tra le opere, e neppure una suddivisione tematica per sale, ma si affiancano e incontrano, in stretto e inatteso dialogo, dipinti appartenenti a serie e periodi diversi, accostati tra loro per via di risonanze interne, temperature comuni e dettagli che ritornano nel tempo, riaffiorando come echi, ferite e fantasmi. Memorie d’ombra e cicatrici antiche: in un paesaggio come in una natura morta, nel volto del pittore così come in un trionfante vaso di fiori.
«Ogni differente tema è assunto come paradigma della condizione umana», dice l’artista stesso a proposito di questa varietà di generi visibile in mostra. Un accostamento insolito tra le opere che disegna una trama che funziona come costellazione di senso. Nessun andamento cronologico quindi, ma un racconto fatto quasi in forma di teatro per la capacità delle immagini convocate di funzionare come apparizioni brucianti.
Dipingere il fuoco, il fumo, il nero e la vita che esplode e si accartoccia. Che forse è tutta la pittura a essere notturna e a combattere per far emergere alla luce qualcosa, per salvarla, prima che questa cosa che grida sia rispedita nell’oscurità e nell’indistinto.
L’esposizione è a cura di Massimiliano Fabbri, direttore del museo «Baracca» e degli spazi espositivi del Comune di Lugo.
La mostra, a ingresso gratuito, rimarrà allestita fino al 6 gennaio 2025 e sarà visitabile il giovedì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30, il sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30.
L’esposizione fa parte di Matrice, un progetto che collega nello spazio e nel tempo musei e altri luoghi storici della città di Lugo con arte, sguardi e movimenti contemporanei.
Per ulteriori informazioni, scrivere a museobaracca@comune.lugo.ra.it, oppure chiamare lo 0545 299105.