Il museo Baracca di Lugo sarà protagonista delle prossime Giornate di Primavera del Fai, in programma sabato 22 e domenica 23 marzo. Per l’occasione, il Gruppo di Lugo della Delegazione Fai di Ravenna ha organizzato, in accordo con il Comune di Lugo, un’apertura straordinaria del museo Baracca, nelle giornate di sabato 22 marzo dalle 14.30 alle 17.30 (ultima visita alle 17) e di domenica 23 dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30 (ultima visita alle 17). Come di consueto, le visite saranno condotte in loco dagli apprendisti Ciceroni del Fai, studenti della classe 3 AC del Liceo di Lugo, preparati dal direttore del museo Massimiliano Fabbri.
Il museo Baracca non è, ovviamente, un luogo normalmente inaccessibile al pubblico – caratteristica che, in genere, riguarda le apertura straordinarie delle Giornate Fai -, ma le visite del prossimo fine settimana saranno l’occasione per celebrare il completo ripristino dell’ambiente e degli arredi del museo che erano stati danneggiati dall’alluvione del 2023, per il cui recupero è stato necessario attendere i tempi consoni perché l’umidità dei muri si ritraesse. Questi restauri, che hanno riguardato parti del piano terra tra cui la base su cui poggia l’aereo Spad VII, fortunatamente non toccato dalle acque alluvionali, sono stati possibili grazie a uncontributo raccolto dalle delegazioni Fai dell’Emilia Romagna, insieme ad un contributo non meno generoso arrivato dall’amministrazione della città tedesca di Obernau.
La scelta del Fai di organizzare le visite degli apprendisti Ciceroni al museo Baracca, supportata in particolare dal responsabile del gruppo lughese Efrem Bardelli e dal dirigete del Liceo di Lugo Giancarlo Frassineti, è stata dunque particolarmente convinta, tanto più che quest’anno si celebra anche il cinquantesimo anniversario della fondazione del Fai.
«Il 2026 sarà l’anno del centenario del museo Baracca – ha ricordato l’assessore alla Cultura del Comune di Lugo Gianmarco Rossato, nel corso della presentazione delle Giornate Fai nella Sala Baracca della Rocca -. È giusto che da questo luogo, che è stato per decenni la sede del museo, parta il percorso verso il centenario. Ed è doveroso che il Fai sia coinvolto, sia perché il contributo giusto dalla sua rete è stato determinante per chiudere una ferita e ridare al museo la sua bellezza, sia perché il coinvolgimento dei ragazzi nelle visite guidate dà conto di un’attività rivolta ai giovani che il museo porta avanti tutto l’anno. Il sistema museale di Lugo gravita attorno a questo museo, che dall’anno prossimo comincerà ad ampliarsi, in particolare alle ali dell’edificio. Sarà un progetto di lungo corso che vedrà il museo crescere e migliorare ancora».
«Lavorare con gli apprendisti Ciceroni è stato un piacere e un arricchimento – aggiunge il direttore del museo Massimiliano Fabbri -. Le loro domande hanno confermato una cosa in cui credo da tempo: l’assoluta attualità di un museo dedicato a una figura così grande e complessa come Francesco Baracca. I concetti di patria e di eroe non sono ricorrenti nell’immaginario delle nuove generazioni, epure le tragiche vicende internazionali dell’attualità le hanno riportate sotto i riflettori. Un museo deve rilanciare nel presente le domande che l’uomo si pone da sempre. Questo ci fa capire il valore della memoria, che è un lievito madre che ci serve per capire i tempi. Le lettere di Baracca, in particolare, rendono il museo un luogo vivo, un contenitore di storie che continuano a parlarci, oltre di oggetti di grande pregio».