Il Ministro dell’Economia e Finanze Daniele Franco ha scritto una lettera al Segretario dell’Associazione Italo Israeliana della Romagna APS Igino Poggiali celebrando la ricorrenza del 50° anniversario della Morte di Gustavo Del Vecchio.
L’attuale Ministro ha ricordato l’economista lughese di origini ebraiche attraverso le seguenti parole:
“Gustavo Del Vecchio è una delle figure legate alla storia del nostro Paese, che è stato Ministro del Tesoro e che ha avuto l’onore di rappresentare il Governo insieme a Luigi Einaudi, quando era a capo del Ministero del Bilancio.
Il ricordo della composizione del IV Governo De Gasperi ci rammenta l’evoluzione degli assetti istituzionali pubblici e, in particolare, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che oggi opera in una veste unica, raggruppando le tre anime al tempo esistenti: il Ministero del Tesoro, rappresentato
da Gustavo Del Vecchio, il Ministero delle Finanze, allora guidato da Giuseppe Pella, il Ministero del
Bilancio, con a capo Luigi Einaudi e, per un brevissimo periodo, anche Gustavo Del Vecchio, che ne assunse interim quando Einaudi fu eletto Presidente della Repubblica.”
Poggiali, stupito e commosso, non si aspettava certo che il Ministro, che lui aveva incontrato ad Assisi, durante un convegno di “Nati per leggere”, potesse trovare il tempo, in questa fase così complessa e convulsa dell’attività di Governo, di rispondere alla sua missiva.
“È la conferma – afferma Igino Poggiali dell’Associazione Italo Israeliana della Romagna – che la persona che avevo incontrato e giudicato di grande spessore scientifico e grande umanità e sensibilità per il valore dell’investimento sui bambini conserva questo profilo anche quando sale al potere e lo esercita davvero con disciplina e onore come dice la Costituzione”
“Dopo lo stupore iniziale – prosegue Poggiali – le parole del Ministro Franco devono anche ricordare a tutti quanto sia importante la storia del Paese e dei suoi uomini più illustri. Noi siamo, a vari livelli, oppressi dalla quotidianità ma non è possibile proiettarsi al futuro senza le solide basi del passato. È estremamente importante che i giovani conoscano le proprie radici e i cittadini più illustri della propria comunità”.