Sarà il geniale talento di un grande del jazz internazionale qual è Mike Westbrook con la sua Uncommon Orchestra e lo spettacolo “Rossini Re-loaded” a inaugurare il “ROSSINI OPEN – INTERNATIONAL MUSIC FESTIVAL” domani giovedì 6 ottobre alle 20.30 al Teatro Rossini di Lugo di Romagna, primo di 18 appuntamenti fino al 30 novembre 2022, tutti all’insegna dell’insolito o dell’inedito e tutti ospitati nel gioiello architettonico lughese del Teatro Rossini che riprende la sua regolare attività dopo molti mesi di chiusura per lavori di risttuturazione.
Inaugurazione dunque nel nome di Rossini ma in un modo molto inusuale, forse provocatorio: domani sbarca sbarcherà a Lugo col progetto “Rossini Re-loaded” e con tutta la sua band (per la prima volta in assoluto al di fuori dell’Inghilterra dall’inizio della pandemia) il grande musicista inglese Mike Westbrook, pianista e direttore che ha scritto un significativo capitolo nella storia del jazz a partire dal suo celebre album Metropolis del 1971.
Nato a High Wycombe nel 1936, Mike Westbrook è considerato un autentico caposcuola attorno al quale si sono formate e coagulate molte altre figure di spicco del British Jazz, uno dei movimenti più vitali e creativi della musica degli anni Settanta e oltre. Il suo debutto risale alla fine degli anni Cinquanta: dai primi anni Sessanta, dopo il suo trasferimento a Londra, Mike Westbrook fonderà diverse formazioni, da un sestetto che nel 1968 si esibirà con successo al festival di Montreux, alla Concert Band, dal gruppo jazzrock Solid Gold Cadillac a una Brass Band improntata a una sorta di jazz-cabaret, fino alla Mike Westbrook Orchestra e oggi alla Uncommon Orchestra. Tra i musicisti che più hanno condiviso il percorso artistico del compositore e pianista inglese svettano i sassofonisti John Surman e Mike Osborne, il trombettista Kenny Wheeler e il trombonista Paul Rutherford, nonché la moglie Kate, dotata di una voce flessibile di impronta teatrale, particolarmente adatta a interpretare testi poetici. Il progetto Westbrook-Rossini, che attesta ulteriormente l’ampia sfera di interessi musicali di Mike Westbrook, è stato documentato su disco nel 1987, sia in versione live che registrata in studio.
«Nel 1984 fui invitato al “Festival Gugliemo Tell” di Losanna – racconta Mike Westbook – Mia moglie Kate mi suggerì di arrangiare per l’occasione proprio la famosa ouverture dal Guglielmo Tell: presi quindi l’ouverture e la suddivisi in cinque brani adattandoli per una piccola formazione, tipo marching band. E così suonammo per le strade di Losanna suscitando l’interesse e lo stupore dei cittadini. Più tardi, nel 1990, ebbi l’opportunità di ampliare gli arrangiamenti per l’organico di un’orchestra. Il progetto si trasformò quindi in Big Band Rossini, con la collaborazione della Ndr Big Band di Amburgo. E più tardi ancora questo progetto è diventato Rossini Re-Loaded con la Uncommon Orchestra». «Mi sono avvicinato a Rossini come un jazzista – continua Westbrook – cioè come un jazzista si avvicina a qualsiasi altro materiale: cercando temi e strutture da utilizzare come parte del proprio processo creativo. Come nel caso di Duke Ellington o di Thelonious Monk, la ri-creazione da parte di un jazzista può essere molto libera, ma comunque rispettosa dell’originale. La Third Stream portava elementi del jazz in un contesto prossimo alla classica. Io invece ho trattato Rossini come base per il ri-arrangiamento e l’improvvisazione».
Il concerto “Rossini Re-loaded”, che ha per sottotitolo “Variazioni jazz e rock sui temi delle opere di Gioachino Rossini Guglielmo Tell, Barbiere di Siviglia, Otello, Cenerentola, La gazza ladra” ha fatto di recente scrivere al critico Geoffrey Smith sull’Economist: “Mike Westbrook guida la sua Big Band di 20 elementi in un revival di uno storico concerto del 1986 ripreso e ampliato, in cui convince un mix di dramma, lirismo e divertimento. Il pubblico della Royal Albert Hall alla fine ha esultato di gioia”.