Questa notte in Lugo, due cittadini marocchini residenti nel lughese hanno consumato una rapina, a mano armata, nei confronti di un cittadino di nazionalità cinese titolare di un bar nella prima periferia della cittadina.
Nella circostanza i due stranieri, già noti per i loro pregressi ai Carabinieri della locale Compagnia, verso le ore 02.00 circa hanno atteso che la vittima terminasse le operazioni di chiusura e pulizia dell’esercizio commerciale di sua proprietà avvicinandolo, una volta uscito dal bar, in una zona scarsamente illuminata.
Mentre uno dei due faceva da palo l’atro, sotto la minaccia di un coltello e di una chiave a catena, si faceva consegnare, dal cittadino cinese, l’incasso della serata di circa 300.00 euro, il quale dato il denaro, temendo per la propria incolumità, tentava invano di allontanarsi.
Il rapinatore, infatti, non contento di quanto ricevuto lo inseguiva strappandogli di dosso anche la borsa che aveva al seguito per poi darsi alla fuga col complice.
Proprio in quel frangente stava transitando, nei pressi, una pattuglia dei Carabinieri della Compagnia di Lugo, in servizio notturno, che insospettita dall’abbigliamento degli stranieri (uno, nonostante le temperature attuali, indossava uno scaldacollo e l’altro dei guanti), intimava loro di fermasi per un controllo ottenendo per tutta risposta la repentina fuga di entrambi in direzioni diverse.
A quel punto, con prontezza di spirito, i militari si precipitavano a piedi all’inseguimento dei due riuscendo a raggiungerli e bloccarli, trovandoli ancora in possesso dell’arma bianca e dell’attrezzo utilizzati per compire la rapina poco prima nonché dell’intera refurtiva.
Nel contempo il proprietario del bar rincuorato dall’ immediato intervento dei militari si avvicinava loro raccontando quanto accadutogli, pochi minuti prima, esprimendo sincero ringraziamento per quanto fatto e per essere riuscito a rientrare in possesso dell’incasso in brevissimo tempo.
I due magrebini di 27 e 34 anni, a quel punto, venivano tratti in arresto per rapina aggravata in concorso e su disposizione della Procura della Repubblica di Ravenna, al termine dei dovuti accertamenti, condotti in carcere.