Il 4 luglio 2017 Lista per Ravenna raccolse la protesta sdegnata di alcuni cittadini rivolgendo al sindaco l’interrogazione “All’obitorio su un carrello tra immondizie e a auto parcheggiate”. Le persone decedute all’ospedale civile di Ravenna venivano trasportate alla camera mortuaria a cielo aperto, per qualche centinaio di metri, su un carretto spinto a mano tra automobili parcheggiate e bidoni dei rifiuti, da un operatore in veste disonorevole di monatto (l’addetto pubblico incaricato dai Comuni di trasportare nei lazzaretti i malati o i cadaveri durante i periodi di epidemia pestilenziale: ne parla il Manzoni ne “I promessi sposi”). Il percorso, oltreché pericoloso per l’operatore stesso, creava difficoltà sobbalzando sul terreno sconnesso coi carichi trasportati, da cui le salme più massicce debordavano finanche dal coperchio. Un simpatizzante di Lista per Ravenna, inviandoci alcune foto scattate a debita distanza, aveva giustamente commentato: “Molti ospedali sono dotati di camionette piccole elettriche, pressappoco come quelle utilizzate a Ravenna per l’immondizia ospedaliera. Da morti siamo forse considerati peggio del pattume?”. Chiedemmo dunque al sindaco che fossero “predisposte modalità più civili di questo primo servizio di trasporto dovuto alle persone decedute nell’ospedale civile”.
Nulla essendosi mosso, il 28 maggio 2018 riproponemmo la stessa richiesta all’interno di una nuova interrogazione sulle “Troppe indegnità della camera mortuaria di Ravenna”. Rilanciammo allora anche la contestazione delle tre confederazioni sindacali, lanciata un mese prima (ma non pubblicizzata), per “lo stato di inidoneità dell’intera camera mortuaria riguardo alla salute e sicurezza sia per gli addetti che per i cittadini da parte di una struttura pubblica fatiscente e con tante problematiche strutturali…situazione intollerante e quasi di abbandono”. Chiedemmo quindi al sindaco, quale membro della Conferenza Sociale e Sanitaria, organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’AUSL Romagna, che, dovendosi rinnovare alla scadenza di fine 2018 sia la concessione d’uso della camera mortuaria, che la convenzione per la gestione del servizio, fossero effettuati al più presto gli interventi di risanamento dell’immobile e dei servizi stessi.
Questa scadenza è passata invano per tutto il 2019, ma il prossimo martedì il consiglio comunale è chiamato ad approvare un nuovo accordo complessivo sulla camera mortuaria tra il Comune e l’AUSL, in vigore dal 1° gennaio prossimo per sette anni, che contiene, nel segno delle battaglie di Lista per Ravenna, alcune novità positive. La più significativa è l’impegno del Comune “ad acquistare ed a mantenere in efficiente servizio, a proprie esclusive spese, un mezzo a trazione elettrica per il trasporto delle salme dall’ospedale alla camera mortuaria”. L’acquisto è già in corso, ma l’AUSL dovrà “realizzare un percorso dedicato e segregato per l’autoveicolo, adeguato in considerazione del particolare utilizzo ed alla necessità di assicurare il necessario decoro”. L’AUSL ha avuto due anni e mezzo dalla nostra prima interrogazione per individuare e programmare questo percorso. Si spera, in ogni caso, che il carretto dei morti sparisca in tempi brevissimi,
L’accordo, ponendo a carico dell’AUSL la manutenzione straordinaria del proprio immobile, contiene un allegato, in base a cui effettuerà i seguenti interventi di restauro, per un costo totale di 559 mila euro: miglioramenti zona spogliatoi, sostituzione celle frigorifere, riparazioni intonaci ammalorati e tinteggiature interne ed esterne (maggiori urgenze, nel 2020); miglioramenti zona presa in consegna salme con le opere accessorie e sostituzione soffietti in PVC (nel 2021); sostituzione Unità Trattamento Aria e rifacimento del coperto, con opere accessorie (nel 2022); separazione acque di scarico e sistemazione area esterna (negli altri quattro anni).
Questi impegni siano rispettati rigorosamente. Lista per Ravenna sarà come sempre il cane da guardia