L’edizione dei Lòm a Mêrz 2022 propone il tema della «Biodiversità nelle Terre di Romagna», intesa come «biodiversità culturale». Quindi certamente una biodiversità agricola, che è il risultato delle interazioni tra selezione naturale e quella messa in atto dall’uomo, ma anche associata agli usi, alle conoscenze, ai costumi, ai dialetti e alle ricorrenze che la comunità rurale ha sviluppato nei secoli e che intende continuare a proteggere.
Un unico “Paesaggio rurale”, dove le antiche e nuove tradizioni contadine si rimescolano con la sapienza dell’artigianato e si ispirano la vena creativa dell’artista e del poeta.
L’uomo che lavora la terra ha avuto bisogno della abilità e della genialità dell’artigiano che ha saputo, con le proprie mani, dar forma agli strumenti più idonei e più funzionali; fabbri, falegnami, carpentieri, ceramisti, bottai, birocciai, sarti, carradori, arrotini, cestai, cordai, norcini, barbieri e calzolai hanno avuto il compito di rendere più facile e gradevole la dura vita delle campagne.
Per queste motivazioni, anche la tecnica della xilografia, con stampa su tela e su carta, rientra a pieno titolo nel confine della biodiversità culturale della Romagna. Seppur con tecnica di stampa e composizione di inchiostri diversi queste due tecniche condividono un percorso comune nella progettazione e realizzazione della matrice elemento che necessita di una elevata abilità manuale e progettuale per ottenere un risultato di stampa.
La stampa su tela ha avuto una funzione simbolica oltre che pratica; tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, le famiglie contadine hanno utilizzato le tele grezze stampate a ruggine dapprima come coperte da buoi in occasione di fiere, feste e processioni, ma anche lenzuoli e tovaglie, che avevano la funzione di abbellire le loro modeste case. L’agricoltore forniva una tavoletta di legno ricavata da alberi quali pero e ciliegio e la consegnava nelle mani dell’ intagliatore che eseguiva motivi tipici della tradizione romagnola come il galletto, la pigna, la melagrana per realizzare una matrice utilizzata poi per la stampa su stoffa.
La tecnica xilografica applicata alla stampa su carta ha poi avuto, nel primo Novecento, in particolare in Romagna, una stagione di grande sviluppo. Artisti faentini quali Domenico Baccarini, Francesco Nonni, Giannetto Malmerendi, Serafino Campi, Alfredo Morini e i brisighellesi Giuseppe Ugonia e Domenico Dalmonte hanno sperimentato la tecnica dell’incisione su legno con risultati che ancora oggi hanno un grande valore artistico. Nelle opere che si possono ancora apprezzare sfogliando la rarissima rivista Xilografia ideata da Francesco Nonni e stampata nello stabilimento dei F.lli Lega ma anche nelle bellissime copertine della rivista La Piè, frequenti sono i rimandi ai simboli della Romagna e alle tradizioni del mondo contadino.
Con il tema “XILOGRAFIA: L’incontro tra due grandi tradizioni: la stampa su tela e la stampa su carta”, saranno realizzati un incontro e una mostra.
L’ incontro con è programmato per giovedì 3 marzo alle ore 18.00 presso la Sala Bigari del Comune di Faenza, con il contributo di Lea Gardi (Presidente de Il Lavoro dei Contadini), Enrico Versari (Docente ISIA Faenza e Artista), Egidio Miserocchi (Architetto e Stampatore), Pietro Lenzini (Già Docente accademia Belle Arti di Bologna e Artista), Maria Agata Amato, Docente Accademia Belle Arti Bologna e di Massimo Isola (Sindaco Faenza).
Sempre Giovedì 3 marzo, dopo l’ incontro, alle 19.00 inaugurazione della Mostra presso la Galleria d’Arte Molinella a Faenza (mostra aperta al pubblico dal 4 al 14 marzo dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.30) dove saranno esposte nuove e antiche matrici di legno, strumenti di lavoro, ma anche opere finite come tele stampate della tradizione Romagnola e una selezione di xilografie su carta realizzate dai grandi artisti romagnoli del Novecento.
Una sezione straordinaria è stata riservata agli studenti del corso di incisione dell’ Accademia di Belle Arti di Bologna, che in collaborazione con lo stampatore su tele Egidio Miserocchi, Carta Bianca Editore e “Il Lavoro dei Contadini”, hanno realizzato, in occasione dei festeggiamenti artusiani del 2021, opere su carta e su tela ispirati dal tema “Il bello e il buono della tavola”.