Il consigliere del PD Renald Haxhibeku con Giancarlo Schiano, capogruppo del Movimento 5 Stelle e Daniele Perini, capogruppo della Lista civica De Pascale Sindaco, ha presentato al Consiglio comunale una mozione a sostegno della campagna “Lo stage non è un lavoro”.
«Ad oggi – dice il documento – in Italia esistono due strumenti il cui duplice scopo è la formazione e l’ingresso nel mercato del lavoro: il tirocinio e l’apprendistato.
Il tirocinio extracurriculare si configura come periodo di orientamento e di formazione, con una retribuzione minima mensile fissata dalle singole regioni, svolto in un contesto lavorativo ma che non ha le caratteristiche di un rapporto di lavoro e per questo non dà accesso ad alcuna delle tutele del lavoro subordinato.
L’apprendistato professionalizzante, rivolto esclusivamente ai giovani dai 18 ai 29 anni, si configura, invece, come un contratto a tempo indeterminato e come tale presenta tutte le tutele del rapporto di lavoro subordinato dalle ferie, alla malattia e ai contributi previdenziali.
Nonostante i notevoli incentivi fiscali e contributivi, il rapporto di apprendistato risulta ancora poco utilizzato mentre l’attivazione di nuovi tirocini è quasi raddoppiata senza però un conseguente aumento del grado di stabilizzazione entro i 6 mesi dalla fine del rapporto.
Dal punto di vista legislativo in Regione Emilia-Romagna è stata approvata la legge che regolamenta i tirocini e prevede maggiori tutele e un sistema di controllo per contrastare ogni abuso.
A livello nazionale c’è poi la proposta di legge Invidia prevede che i tirocini non possano durare per più di 6 mesi con il riconoscimento di un’indennità obbligatoria pari a 500 euro mensili riconoscibili anche ai fini pensionistici. La proposta di legge Gribaudo è volta invece alla riforma dell’apprendistato professionalizzante
Il gruppo “Lo stagista frust(r)ato”, sostenuto dai Giovani Democratici di Milano ha lanciato la campagna “Lo stage non è un lavoro”, rivelando, attraverso l’esperienza di circa 1200 giovani, come dietro a proposte di stage si annidino abusi e sfruttamento: ragazze e ragazzi che lavorano a tutti gli effetti senza alcuna retribuzione e che quasi mai vengono assunti.»
Si chiede quindi all’amministrazione di sostenere la campagna “Lo stage non è lavoro” e di promuovere, qualora dovessero essere attivati all’interno del Comune, percorsi di tirocinio rivolti esclusivamente a soggetti inseriti in un percorso di studio oppure che abbiano concluso lo stesso da non più di sei mesi.
Le società controllate e partecipate dal Comune di Ravenna sono invitate a considerare, compatibilmente con le loro politiche di assunzione, l’attivazione preferenziale di percorsi di apprendistato rispetto alla stipula di collaborazioni sotto forma di tirocini extra-curriculari.