“Dopo 11 mesi di attesa per il rinnovo del contratto aziendale in Marcegaglia Ravenna, lo stabilimento più grande ed importante del gruppo, i lavoratori hanno ottenuto un aumento di 50 euro mensili netti per il 2023, proprio da elemosina.. Visto il fatturato di 9 miliardi di euro del gruppo Marcegaglia, ma per tutto ciò bisogna ringraziare la FIM CISL e la UIL, visto che hanno preferito favorire l’azienda piuttosto che i lavoratori che lavorano per turni tutta la settimana incluso domeniche e festivi. Visto e considerato che hanno voluto il terzo referendum per fare passare a sua volta il contratto aziendale preferito dall’azienda e non l’ipotesi d’accordo con tante promesse presentate insieme alla FIOM CGIL e USB Lavoro Privato, considerando i firmatari del testo unico sulla rappresentanza. Promesse, rimaste tali. Considerando che FIOM e USB hanno abbandonato il tavolo per l’ipotesi d’accordo e programmano 24 ore di sciopero che anche loro hanno soltanto programmato, anche perché si è svolto sono uno sciopero di 8 ore il 18/10. Mentre FIM e UILM andavano avanti per dare l’ennesima delusione ai lavoratori. A marzo 2024 ci saranno le elezioni per gli RSU ed RLS per quello che contano (nulla), E’ iniziata la campagna elettorale tra sindacati confederali, firmatari del T. Unico sulla rappresentanza, la campagna elettorale dei sindacati vergini, inizia accorgendosi che un dirigente vicino alla direzione invia una mail al suo vice invitandolo a non permettere straordinari ad alcuni lavoratori presenti il 18 ottobre allo sciopero.
Da circa 10 anni, i ricatti e repressioni nei confronti dei lavoratori che per disgrazia si ammalano, o scioperano o non accettano ritorsioni e si ribellano vengono puniti con cambiamenti di turno e spostamenti di reparto, esempio alle pulizie dello stabilimento o in altri reparti per invogliare a dimettersi. Non per niente, negli ultimi 2 anni, circa 100 lavoratori hanno dato le dimissioni volontarie. Di tutto ciò i sindacati confederali e i loro delegati ne sono abbastanza informati ma non hanno mai fatto nulla per bloccare questo screzio mentre adesso, in previsione dell’imminente elezione della RSU bisogna fare campagna elettorale.
Le ditte in appalto che cambiano nome ed amministratore ogni anno o max ogni due anni, sotto pagando i lavoratori, senza nessun diritto addirittura adesso, si permettono di cedere il ramo d’azienda ad un’altra ditta esterna operante all’interno della Marcegaglia. Quindi, sfruttare meglio economicamente, fisicamente e psicologicamente i lavoratori, tutto ciò permesso con l’appoggio della direzione Marcegaglia.
Noi lavoratori Metalmeccanici della Marcegaglia, come da anni abbiamo denunciato pubblicamente e alle istituzioni questo screzio nei confronti di tutti i lavoratori continuiamo a farlo invitando i lavoratori ad iscriversi al sindacato LMO SGC – Sindacato dei lavoratori.”