“Carichi di lavoro eccessivi per gli operatori sanitari, i pronto soccorso stipati con attese estenuanti, reparti pieni, nascite in calo e lavori di ristrutturazione con ritardi spaventosi. E’ questo il vero quadro delle politiche sanitarie regionali in provincia di Ravenna. Altro che eccellenza, c’è tanto da fare per sistemare i problemi lasciati dal PD e da Bonaccini” con queste parole fa il punto sulla sanità ravennate il consigliere regionale della Lega Andrea Liverani.
Che spiega nel dettaglio: “I carichi di lavoro dei dipendenti delle strutture sanitarie sono assurdi, gli ospedali sono sottorganico e le assunzioni promesse dell’assessore regionale Venturi ancora non si vedono. Gli infermieri vivono perennemente in uno stato di stress che può causare problemi ai degenti, e nonostante le nostre richieste che risalgono al 2016 di parlare di indice di burnout, cioè i livelli di stress che incidono sulla qualità delle prestazioni sanitarie, nulla è cambiato. Per una regione che a dire dei suoi governanti fa della sanità un’eccellenza, di certo non è una gran situazione”.
Prosegue Liverani: “Come riportato da alcuni sindacati, la situazione nei pronto soccorso è critica, le attese fra accettazione del paziente e dimissione sono doppie rispetto alla normalità, 12 ore invece che 6, inoltre lo svuotamento degli ospedali minori, come quelli di Faenza e Lugo, ha fatto si che quello di Ravenna si ingolfasse e non dando più i servizi che un tempo riusciva a garantire. Questi sono i risultati delle politiche del Partito Democratico in regione, si pensa più al risparmio che alla qualità del servizio sanitario.”
“Pensiamo anche alla questione delle nascite, l’eliminazione di alcune specializzazioni pediatriche e ostetriche dagli ospedali di Faenza e Lugo, ha fatto si che tante coppie decidano (volenti o nolenti) di partorire a Ravenna, abbassando conseguentemente il numero delle nascite dei due ospedali minori, che rimanendo sotto la soglia dei 500 parti annuali, sono in perenne rischio chiusura. Una chiusura che vorrebbe dire concentrare tutti i parti sull’ospedale di Ravenna, con un conseguente peggioramento del servizio e un danno per i cittadini della collina. Basti pensare a quanto possa essere difficile per un cittadino di Casola Valsenio o Brisighella il doversi recare a Ravenna. Per questo noi della Lega da sempre siamo contrari allo svuotamento degli ospedali minori; bisogna mantenere i bacini di utenza sotto una certa soglia, per evitare che a rimetterci siano il servizio e gli utenti”.
Attacca ancora il leghista: “Anche a livello di strutture c’è da ridere, basti pensare alla ristrutturazione del pronto soccorso di Faenza, un’opera da quasi 8 milioni di euro, partita nel 2012, che doveva terminare nel 2018, con un primo rinvio a fine estate 2019 ma che ad oggi è ancora incompleto. Dov’è l’eccellenza tanto decantata dal PD?”
Conclude il consigliere regionale Andrea Liverani: “Il quadro generale è preoccupante, in caso di vittoria della Lega alle regionali del prossimo gennaio, la situazione da gestire sul comparto sanitario sarà difficile, per colpa delle ingerenze del PD. La sanità in provincia di Ravenna sta continuando a peggiorare, per questo c’è bisogno di una svolta, le promesse del PD e di Bonaccini sono vuote, non hanno portato risultati anzi, hanno allontanato e peggiorato i servizi. Da gennaio, con Lucia Borgonzoni presidente, riporteremo la sanità all’eccellenza che era, investendo sugli operatori sanitari e sulle strutture”.