“Il sindaco di Faenza si è svegliato tardi, adesso annuncia un aiuto a fondo perduto da 10mila euro ad ogni famiglia alluvionata, ma i lavori di pulizia dei fiumi che ci si aspettava dopo l’alluvione di maggio 2023 non sono stati fatti: si corre ai ripari, ma mi sembra una campagna elettorale disperata, sulla pelle dei cittadini, per non perdere voti alle prossime elezioni”. Così il consigliere regionale della Lega, Andrea Liverani, è intervenuto durante la discussione che l’Assemblea legislativa regionale ha dedicato all’ultima alluvione del 18 settembre. “I nostri anziani pulivano i fiumi con le mani, si prendevano cura del loro territorio. Adesso abbiamo macchinari e tecnologia avanzata, eppure continuano ad accadere queste cose. Ma come si fa?” ha rilanciato Liverani ricordando che anche dove un po’ di pulizia è stata fatta, poi gli alberi tagliatati sono stati lasciati sulle rive e sono stati quindi trascinati via dalle acque formando un “tappo” a ridosso dei ponti e provocando l’esondazione. “La gente mi ha chiamato, ma cosa fate voi lì in Regione? Perché è accaduto di nuovo? Perché ci siamo allagati ancora per la terza o quarta volta?” ha interrogato l’Aula Liverani riportando l’amarezza dei cittadini, il loro sconforto, l’incredulità di fronte all’ennesima alluvione. Liverani ha mostrato in aula le fotografie evidenti del caso Lamone, il gigantesco cumulo di alberi e rami tagliati e incastrati sotto i ponti mentre l’acqua ha trovato una via d’uscita allagando i terreni circostanti, le strade, i cortili e i primi piani delle case. “Bastava fare una semplice manutenzione” ha accusato Liverani, “proprio come in consiglio comunale a Faenza avevamo promesso e votato tutti, maggioranza e minoranza, subito dopo l’alluvione dello scorso anno ma che poi la giunta Pd non ha voluto fare e il risultato è sotto gli occhi di tutti”.