Little Boy, lo chiamavano; “ragazzino”, un vezzeggiativo per l’ordigno che sarebbe stato sganciato sulla città di Hiroshima (a Nagasaki fu invece destinato Fat Man). Una delle maggiori stragi della Storia, capace di legare indissolubilmente il nome di due città all’immagine del fungo atomico, è l’inevitabile e atroce destinazione della narrazione di Roberto Mercadini: giovedì 22 giugno, alle 21.30 all’Arena dello Stadio dei Pini di Cervia-Milano Marittima, lo scrittore e divulgatore si mette sulle tracce del Little Boy, dai primi risultati della fisica quantistica al fatidico 6 agosto 1945, raccontandone la storia “incredibile e vera” per il nuovo appuntamento de Il Trebbo in musica di Ravenna Festival, la speciale rassegna di parole e note creata per la cittadina del sale e realizzata in collaborazione con il Comune di Cervia, con il contributo della Cooperativa Bagnini. Le musiche di un esperto sperimentatore come Dario Giovannini, che le esegue dal vivo, offrono commento sonoro a una storia che condensa orrore e ironia, calcoli perfetti e assurde casualità, progresso scientifico e regresso umano. L’appuntamento è possibile grazie al sostegno di Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna, Parfinco, Federcoop Romagna e Legacoop Romagna.
“Il titolo è la sintesi perfetta per questa storia di contrasti dove dei geni si comportano da idioti, dove si compiono atrocità in nome della giustizia e le amicizie personali hanno conseguenze disastrose – ha spiegato Roberto Mercadini, affabulatore, autore, attore, scrittore, divulgatore… lui stesso si definisce poeta parlante – Il mio approccio alla narrazione è ordinato e consequenziale; deriva naturalmente dalla mia formazione professionale come ingegnere, che unisco a un linguaggio semplice, senza tecnicismi, perché la comunicazione sia trasversale e raggiunga un pubblico eterogeneo. La mia speranza è che unendo l’informazione e i contenuti culturali all’emozione si stimoli la voglia di conoscenza negli spettatori: mi riterrei soddisfatto se, una volta tornati a casa, aprissero un libro o guardassero un film per approfondire ulteriormente gli argomenti che tratto sul palcoscenico.”
Little Boy di Roberto Mercadini è anche la storia di alcuni “ragazzini”, protagonisti nella creazione della bomba. Ancora studente, Niels Bohr sbalordì il suo insegnante di fisica con una risposta apparentemente sconclusionata ma già presaga del suo temibile genio; Werner Heisenberg aveva soltanto 21 anni quando divenne collaboratore di Bohr e 31 quando ricevette il Nobel; il quattordicenne Enrico Fermi diede segno di un’intelligenza quasi inquietante nel divorare un testo apparentemente impenetrabile – un tomo di fisica del XIX secolo, scritto in latino e lungo 900 pagine. Da amici e collaboratori, i maghi della meccanica quantistica Niels Bohr e Werner Heisenberg divennero nemici, poiché al lavoro su fronti opposti: il primo su quello statunitense del progetto Manhattan, il secondo su quello tedesco. Ed Enrico Fermi aderì fin da subito all’avventura atomica americana. In breve, i protagonisti della rivoluzione scientifica del Novecento sono gli stessi uomini che misero le loro menti brillanti al servizio della creazione di un mezzo di distruzione di massa.
Il fil rouge che quest’anno Ravenna Festival dedica a quello che (non) abbiamo imparato sulla minaccia nucleare, parte della riflessione sulla crisi delle comunità umane innescata da Le città invisibili di Italo Calvino, continua con la Trenodia per le vittime di Hiroshima di Krzysztof Penderecki, parte del concerto con la Sinfonia Varsovia e l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini (martedì 27 giugno, l’appuntamento previsto al Pala De André è stato spostato al Teatro Alighieri per ragioni tecniche), e la Doctor Atomic Symphony di John Adams diretta da Kristjan Järvi sul podio della Cherubini, nella serata a cui si unisce anche Stefano Bollani (venerdì 30 giugno al Pala De André).
Il prossimo appuntamento del Trebbo in musica è alla Rotonda Primo Maggio e a ingresso libero: sabato 24 giugno alle 21 la proiezione del film documentario di Renato De Maria Caterina Caselli – Una vita, 100 vite (2021) offre l’occasione di incontrare Caterina Caselli.