Persone residenti in via Girolamo Felisatti hanno segnalato a Lista per Ravenna un problema di scorretta e pericolosa circolazione stradale che si è cronicizzato da quando, nel gennaio 2019, la loro strada è diventata a senso unico nella direzione di via Bovini, confluendo da lì nel cosiddetto Corso nord. Questo è un’arteria di grande e veloce percorrenza, che, sostanzialmente in parallelo con la via Maggiore, attraversa una vasta parte della prima periferia urbana, densamente abitata.
Provenendo su quest’asse da via Canalazzo verso via Sant’Alberto, sul lato destro, tra le vie Battuzzi e Lovatelli, s’incontra via Felisatti, vietata appunto all’accesso da un cartello di divieto (vedi foto), che però è sistematicamente ignorato da parecchi conducenti, sia di auto che di moto. Sarà anche per la velocità e la fretta, ma sta di fatto che il cartello, essendo posto molto in alto rispetto al piano stradale, ben oltre l’altezza del parabrezza, sul lato opposto dei conducenti, è di ardua visibilità. Siccome la carreggiata è stretta e limitata ad entrambi i lati dalle auto in sosta, le vetture che marciano in senso vietato mettono in serio pericolo l’utenza debole di questa strada, particolarmente rappresentata da ciclisti, bambini e anziani che camminano con il deambulatore, accompagnati da familiari o badanti. Quando i residenti riescono a far notare ai trasgressori che c’è il senso unico, le risposte classiche sono: “non me ne sono accorto… perché, c’è il cartello con il divieto di accesso? è troppo in alto, non l’ho visto, ecc.”.
Via Felisatti conduce gran parte dei bambini residenti in questa parte del borgo San Biagio alla scuola primaria Galliano Camerani posta a suo lato, in via Bargigia. A questo punto, per evitare incidenti, anche gravi, sarebbe opportuno postare un altro cartello di divieto di accesso da via Bovini più in basso, ben visibile, com’era all’inizio, sia pure di plastica, poi tolto. Farlo prima dell’inizio del nuovo anno scolastico sarebbe consigliabile.
“Egregio dirigente, trattandosi di una decisione che, ricadendo nell’ordinaria amministrazione, non richiede l’adozione di atti amministrativi, mi rimetto alla Sua disponibilità per chiederne l’attuazione, restando comunque in attesa di una risposta tempestiva.”