In passato, la vaccinazione anti-influenzale era riservata ai bambini con patologie croniche, per cui il numero di quelli vaccinati era molto ristretto. Quest’anno invece, dovendosi fronteggiare l’epidemia da coronavirus, la vaccinazione gratuita è stata estesa a tutti i bambini da due e sei anni. A Milano, tutti possono ora riceverlo, sotto forma di spray nasale e senza andare in ambulatorio medico, prenotando l’intervento presso un piccolo ambulatorio temporaneo messo a disposizione dalla Metro 5 di quella città presso una delle sue fermate. L’iniziativa si deve alla collaborazione con la Fondazione Buzzi dell’ospedale dei bambini. Le vaccinazioni, con inizio il 17 novembre e termine il 18 dicembre, sono effettuate dagli specializzandi della facoltà di Medicina dell’Università statale di Milano, 40 bambini ogni pomeriggio, otto l’ora.
Ci è stato chiesto se questa esperienza può essere riprodotta anche a Ravenna. Si potrebbe somministrare il vaccino spray nei nidi e nelle scuole per l’infanzia, all’interno dei loro cortili o giardini o spazi interni comuni, secondo un programma articolato per plessi e per sezioni. Da risolvere certamente il problema del personale sanitario, medici o infermieri appositamente formati.
Sulla carenza di medici, Tiziano Carradori, direttore generale dell’AUSL Romagna, ha preso posizione martedì della settimana scorsa dalla pagina facebook del Comune di Ravenna, affermando la necessità di assumerne anche senza specializzazione per alleviare il carico di lavoro: “Abbiamo 15 mila camici grigi – ha detto – laureati che possono lavorare nelle strutture private. Assumiamoli come avveniva un tempo, poi li inseriremo in un percorso di specializzazione di cui ci faremo carico”. Questa occasione potrebbe essere una primo passo di partenza?
Sulla possibilità di vaccinare contro l’influenza i bambini 2-6 anni nei nidi e scuole per l’infanzia abbiamo già interpellato la direzione del Distretto di Ravenna dell’AUSL Romagna, che ha sottoposto il quesito alla propria Pediatria di Comunità. Comportando probabilmente decisioni aziendali di maggior livello, ci rivolgiamo ora al sindaco di Ravenna chiedendogli se intende farsene carico presso la direzione generale dell’ente.