“Il 16 marzo scorso, presentando l’interrogazione “TRAGICO VIDEO GAME SULLA MALEDETTA E45. Appello angoscioso al sindaco”, abbiamo pubblicato un video, ripreso di persona da Michele Moretta, che documenta lo sfacelo dei trenta chilometri di cantieri vecchi e nuovi, alcuni chiusi e poi riaperti, altri abbandonati, in cui versa la superstrada tra Ravenna e Cesena. Una serie senza fine di scambi di corsia o di carreggiata. Corsie uniche per i due sensi di marcia senza alcun tramezzo divisorio, ma con birilletti di gomma “volanti”. Non una piazzola di sosta, nessuna corsia di emergenza,. Sassi e detriti sparati dai camion e buchi ed oggetti di cantiere seminati ovunque. Rischio ininterrotto di essere tamponati o di andare a sbattere nel guard rail o in un spartitraffico ribaltandosi, com’era successo il 25 febbraio a Lorenzo Campanini, infermiere, schiacciato dalla sua auto ad appena 24 anni”. scrivono Alvaro Ancisi e Michele Moretta per Lista per Ravenna
“La nostra interrogazione, ripresa nel frattempo anche in un’interpellanza parlamentare, incalzava il sindaco ad ottenere da ANAS una serie dettagliata di chiarimenti su tutta la cantieristica in corso, largamente inspiegabile e in apparenza interminabile, nonché sui tempi di realizzazione. Poneva poi il problema di fondo: “realizzare la completa rimozione della vecchia pavimentazione e il rifacimento della fondazione stradale fino agli strati più profondi, indispensabile per adeguarne la resistenza ad un’arteria di rango europeo”. La risposta di ANAS data ad Ancisi in Consiglio comunale dall’assessore Fagnani, è stata la seguente, finalmente chiarificatrice di una situazione fino a prima totalmente oscura, sui lavori in atto o programmati tra il km 216 dell’E45, alle porte di Cesena venendo da Orte, e il km 244, alle porte di Ravenna.
- “Sono in corso i lavori di manutenzione programmatica dei viadotti su Via Ceriana, sulla linea ferroviaria Rimini-Bologna e sulla SS 726 Secante di Cesena, per un investimento totale di 3,3 milioni di euro, con ultimazione prevista – delle lavorazioni – entro il prossimo mese di giugno. Analoghi interventi sono in corso sull’opera di scavalco dell’Autostrada 14 e sul ponte sul torrente Bevano, per un investimento di 3,5 milioni di euro, con ultimazione prevista entro agosto 2021, e sul viadotto “Fosso Ghiaia” per un investimento di 7,5 milioni di euro, con ultimazione prevista nel gennaio 2022.
- Sono in corso altresì una serie di interventi per il risanamento profondo della sovrastruttura stradale che prevedono la completa rimozione della vecchia pavimentazione e il rifacimento della fondazione stradale fino agli strati più profondi del piano viabile, col ripristino delle banchine laterali, sistemazione della raccolta delle acque di piattaforma, rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale, e sostituzione delle barriere di sicurezza in varie tratte della carreggiata nord:
- dal km 226+190 al km 228+400 con un investimento di 5 milioni di euro, ultimazione prevista a luglio 2021;
- dal km 231+800 e dal km 235+500 compresa la riqualificazione dello svincolo di Casemurate, investimento di 3,8 milioni di euro, ultimazione prevista entro il mese di giugno 2021;
- dal km 237+600 al km 240+420 investimento di 3 milioni di euro, ultimazione prevista entro giugno 2021.
- Sono di prossimo avvio importanti interventi di sostituzione delle barriere di sicurezza in tratti saltuari dal km 216+000 al km 236+000 della strada in argomento, per un investimento di 4 milioni di euro con ultimazione prevista entro ottobre del 2021, e di adeguamento alla vigente normativa delle barriere di sicurezza spartitraffico tra le medesime progressive per un investimento di quasi 6 milioni di euro con ultimazione prevista entro ottobre 2022.
Fatta luce sul buio, Lista per Ravenna si propone ora di verificare che vengano rispettate, almeno di massima, le scadenze previste per gli 11 complessivi appalti di cui sopra: cinque entro giugno 2021, uno entro luglio 2021, due entro agosto 2021, uno entro ottobre 2021, uno entro gennaio 2022 ed uno entro ottobre 2022. Osserviamo, tuttavia, che se il manto stradale ricostituito deve poi sostenere per mesi anche tutto il traffico pesante della carreggiata opposta quando essa stessa viene sottoposta a lavori, si degrada rapidamente, al punto da dover essere rifatto. Succede anche perché ogni tratto interessato ad un nuovo intervento viene immediatamente chiuso senza che per mesi il cantiere sia realmente operativo. Bisognerebbe tagliare alla radice questo circolo vizioso.
In quanto alle barriere divisorie utilizzate negli scambi di corsia o di carreggiata, urtando le quali è facile volare per aria, avendo noi proposto di utilizzare colonnine o sistemi a dissipazione di energia, cosicché, entrandovi a contatto, si deformino, assorbendo energia cinetica, abbiamo ricevuto la non risposta che, su tutta l’E45, vengono posizionate le note barriere “a becco di flauto”, secondo “le normative vigenti e la prassi consolidata”. Non è però vietato fare di meglio, per ridurre le cause di morte come quella che ha schiacciato Lorenzo Campanini.”