Pietà non è morta neppure col Covid 19. È appena entrato in funzione un mezzo ecologico per il trasporto delle salme dal plesso ospedaliero alla camera mortuaria. Vi ha provveduto Azimut spa, in nome e per conto dell’AUSL Romagna e del Comune di Ravenna, acquistando allo scopo un autocarro Volkswagen Caddy e allestendone opportunamente l’interno con una barella autocaricante di recente tecnologia. La sosta del mezzo presso i punti di ritiro e il percorso dall’ospedale alla camera mortuaria e ritorno sono stati concordati con la direzione ospedaliera.
Si conclude così, positivamente, nel momento più atroce per tutti, la battaglia, durata quasi tre anni, strenuamente condotta da Lista per Ravenna contro il sistema, veramente indecente, con cui da lungo tempo le persone defunte nell’ospedale pubblico di Ravenna venivano condotte all’ultimo saluto dei loro cari e della città.
2017 – Risale infatti al 4 luglio 2017 l’interrogazione al sindaco con cui lamentammo che venivano trasportate alla camera mortuaria a cielo aperto, per qualche centinaio di metri, su un carretto spinto a mano tra automobili parcheggiate e bidoni dei rifiuti, da un operatore in veste disonorevole di monatto. Il percorso, oltreché pericoloso per lui stesso, creava difficoltà sobbalzando sul terreno sconnesso coi carichi trasportati, da cui le salme più massicce debordavano finanche dal coperchio. Un nostro simpatizzante, avendoci inviato alcune foto scattate a debita distanza, aveva giustamente commentato: “Molti ospedali sono dotati di camionette piccole elettriche, pressappoco come quelle utilizzate a Ravenna per l’immondizia ospedaliera. Da morti siamo forse considerati peggio del pattume?”. Chiedemmo dunque che fossero “predisposte modalità più civili di questo primo servizio di trasporto dovuto alle persone decedute nell’ospedale civile”.
2018 – Nulla essendosi mosso, il 28 maggio 2018 riproponemmo la stessa richiesta all’interno dell’interrogazione sulle “Troppe indegnità della camera mortuaria di Ravenna”, che invece raccolse le prime attenzioni e i primi impegni di intervento da parte dell’AUSL, proprietaria sia dell’ospedale che della camera mortuaria, data in concessione al Comune e gestita da Azimut. Il 12 luglio successivo, con una terza interrogazione, potemmo così riferire alla cittadinanza la risposta scritta del direttore generale dell’AUSL Romagna, consegnataci dal sindaco in consiglio comunale, la quale in sostanza comunicava quanto segue: “In riferimento al percorso delle salme, accogliendo con favore la disponibilità di Azimut di dotarsi di mezzi analoghi a quelli giù in uso alle ditte di servizi operanti nella nostra Azienda; si fa presente che, nell’ambito degli interventi di manutenzione stradale, si provvederà a breve alla sistemazione del manto stradale oltre che alla regolamentazione del transito viabile e pedonale; è altresì prevista in una seconda fase, nell’ambito della più ampia riorganizzazione dell’area relativa alla realizzazione del parcheggio a servizio del CMP, una modifica alla viabilità con la previsione di riservare il transito ai soli mezzi di servizio”. Chiedemmo di fare presto, dicendo di intendere che l’espressione “a breve” dovesse significare “settimane, non mesi”.
2020 – Ci sono voluti quasi due anni ancora, ma almeno ce l’abbiamo fatta, nel modo veramente migliore e mentre c’è infinito bisogno di pietà.