Il 2 ottobre scorso, un gruppo di residenti in via Antica Milizia si è rivolto, in Municipio, a Lista per Ravenna, chiedendo di assumere informazioni sul fatto che nella loro strada, “dove deve essere costruito il nuovo centro commerciale, i lavori erano stati sospesi, transennando tutto, per compiere rilievi archeologici disposti dalla Soprintendenza”.
Questo cantiere è stato attivato per realizzare, col permesso di costruzione n. 98 del 2019, le opere di urbanizzazione relative al primo stralcio del Progetto Urbanistico Attuativo (PUA) “Antica Milizia sud/Parco Cesarea”, compreso fra lo scolo consorziale Lama, via Stradone, via Antica Milizia e via Don Carlo Sala. In sostanza, un nuovo quartiere urbano su un’area di circa 90 mila metri quadrati, di cui circa 40 mila ad uso residenziale, ove, secondo i calcoli previsionali, si insedieranno 764 abitanti.
Essendomi rivolto all’architetto del Comune responsabile della Gestione attuativa dello spazio urbano e naturalistico, ne ho ricavato quanto segue.
Nel cantiere sono stati effettivamente svolti, come da prescrizioni della Soprintendenza, alcuni rilievi archeologici, resisi necessari per gli scavi di una certa profondità che hanno riguardato il laghetto del futuro Parco Cesarea e gli allacci della fognatura, tenuto conto che il progetto prevede un innalzamento generale delle quote rispetto al piano attuale. Secondo sia il funzionario del servizio Strade che segue il collaudo in corso d’opera, sia la progettista esterna, i risultati sono stati presumibilmente negativi: “presumibilmente” perché l’archeologa nominata dalla proprietà ha riferito esclusivamente alla Soprintendenza. I lavori non dovrebbero dunque subire impedimenti di questa natura. Va però precisato che non riguardano la costruzione del nuovo centro commerciale, che è compreso nel secondo stralcio del PUA stesso, ancora in istruttoria per l’approvazione.