“Quattro ore e mezzo nella sala del consiglio comunale per trattare la petizione di 1527 cittadini sul progetto di nuovo polo dell’infanzia da costruire in via Vicoli, affinché “ambiente e salute pubblica siano rispettati”, hanno avuto ieri l’esito infelice e immeritato che non si può discuterne niente, perché i giochi sono finiti. “ commenta così l’esito della commissione consiliare dedicata alla scuola di via Vicoli Stefano Donati, capogruppo di Lista per Ravenna nel consiglio territoriale Centro Urbano e primo firmatario della petizione sulla scuola di via Vicoli.
“Si è dimostrato senza possibilità di smentita che, se non si può modificare una virgola dal progetto, è perché la giunta De Pascale fa ricadere sui cittadini i seguenti tre suoi tragici errori:
- avere deliberato il 19 maggio 2018 di fare il nuovo polo scolastico entro il parco del quartiere Nullo Baldini tra le vie Nizza e Talamone, riconoscendo formalmente, il 13 settembre 2019, di avere sbagliato questa scelta, trattandosi dell’“unico polmone verde dell’ambito insediativo”, solo a seguito di una petizione contraria dei residenti, in concorso con Lista per Ravenna, firmata da 3640 cittadini;
- avere annunciato in quell’occasione e confermato poi in atti ufficiali, che la scelta di “trasferire” il progetto in via Vicoli sarebbe avvenuta su un’area ex agricola, ora incolta, posta tra l’attiguo parco verde di questa strada e la via Saragat, correggendosi poi nuovamente l’antivigilia di capodanno, approvando in un sol colpo il progetto preliminare, quello definitivo e quello esecutivo dell’opera, che la collocano invece entro il parco, sottraendogli 4287 metri quadrati di area alberata, laddove ne sarebbero sufficienti 2550;
- non averne discusso con nessuno, neppure nel competente consiglio territoriale del Centro urbano, ancora meno coi residenti che, avendone fatto richiesta, si proponevano non già di dire no alla scuola, ma di contribuire alla sua migliore disposizione ambientale e urbanistica, lanciando infine a tale scopo, l’antivigilia di Natale, la petizione in oggetto.
Tutti hanno capito che quasi due anni persi in tal modo impediscono ora, salvo non riuscire a finire i lavori in tempo per le elezioni comunali del giugno 2021, di compiere una scelta avveduta che concili i problemi della scuola con quelli di un quartiere fortemente abitato.
La petizione, presentando anche due idee progettuali, di cui una è stata commissionata dai residenti ad uno studio tecnico, collocherebbe la scuola a cavallo tra la parte finale del parco, non alberata, e l’area ex agricola del Comune. La breve distanza dal progetto approvato non giustifica la ragione principale esposta dalla giunta comunale di voler tutelare la scuola dai fragori della circonvallazione di via Saragat, anche perché dovrebbero logicamente esserle frapposte barriere e collinette antirumore. Questo progetto invade però eccessivamente il parco abbattendone circa 30 alberi, alcuni anche di prima o seconda altezza. Il vasto parcheggio inserito nel parco incentiva l’uso dell’automobile, senza che siano stati definiti percorsi di arrivo alla scuola con una mobilità “dolce”, a piedi o in bici. Non è stato valutato l’impatto del traffico (inquinamento, rumori, insicurezza pedonale e ciclabile) sul contesto già edificato di via Vicoli, in un tratto a fondo chiuso, dove abitano 174 persone, di cui 33 minori e molti anziani.
Approfondendo e valutando le indicazioni della petizione, si sarebbero invece perseguiti questi risultati: alberi abbattuti zero; il parco pubblico esistente conservato; scuola integrata equilibratamente col parco e protetta col verde da tutte le parti; traffico sovrapposto a via Vicoli nullo; impatto ambientale sulle abitazioni dei residenti minimo; scuola accessibile anche con percorso pedonale/ciclabile; progetto architettonico esecutivo sostanzialmente invariato; distanze obbligatorie dal metanodotto e della linea elettrica esistenti rispettate; nessuna variante urbanistica necessaria. Vietato discuterne”.