Pubblichiamo una lettera giunta in redazione, di denuncia su disservizi dei servizi sociali, ma soprattutto la richiesta di rispetto nei confronti di un nonno deceduto.
“Mio nonno è morto sabato pomeriggio di malattia (no covid). Non essendo autosufficiente era seguito dai servizi sociali di Marina di Ravenna, che dato la sua situazione economica (prendeva una pensione minima) e sanitaria (invalido) è tenuta a provvedere ad un funerale ”no profit” o “in economia”. Ad oggi, 5 giorni dopo la sua morte, non è ancora stato emesso alcuna autorizzazione che possa dare il via all’esposizione alla camera mortuaria. Dopo varie richieste di celerità delle procedure funebri nei giorni passati ai servizi sociali di Marina di Ravenna, stamane alle ore 8 ricevo una loro chiamata dove dicevano che era stata approvata l’autorizzazione all’impresa funebre e che avrei dovuto attendere una loro chiamata. Peccato che ora alle 17 l’impresa non ha ricevuto ancora alcuna autorizzazione, e mio nonno è ancora chiuso dentro un frigorifero da sabato e nessuno può andarlo a salutare. Oggi dopo la seconda telefonata all’impresa funebre a cui ho effettuato la richiesta di esporre intanto la salma per darmi il modo di salutarlo visto che sul letto di morte non mi è stato permesso di tenergli la mano (capendo giustamente che in ospedale non si può andare dato il periodo) ed esponendo il mio timore, ovvero, visto i giorni che stanno passando velocemente grazie al menefreghismo e maleducazione dei servizi di Marina di Ravenna che il mio nonno non possa essere esposto a lungo per via del caldo e dei giorni dal decesso senza dare modo a conoscenti e amici di poterlo salutare. Mio nonno sta morendo la seconda volta, ed io sono tre giorni che sto lottando con la morte nel cuore contro degli incompetenti che lavorano ai servizi sociali dove mio nonno era seguito. Non ho potuto tenergli la mano e non possiamo nemmeno andarlo a trovare in camera mortuaria perché non me lo espongono.
Voglio rispetto per il mio Nonno.”
Cantù Alessio