Pubblichiamo integralmente la segnalazione arrivata in redazione:
“Vandali sul Ponte Simonini tra Stazione e Darsena
A Eugenio Fusignani, Vicesindaco di Ravenna e Assessore alla Toponomastica
a Renata Senni, Lidia Ricci Lucchi, Oscar Manzelli, rappresentanti degli ex allievi della classe IV B dell’Istituto Magistrale Margherita di Savoia nell’anno scolastico 1971-1972, che proposero nel 2021 di intitolare al Professor Augusto Simonini il Ponte del Cavalcaferrovia nel Centenario della sua nascita.
Pur con grande fastidio, e avendo atteso alcuni giorni che altri facesse notare (io me ne sono accorto, passando da lì in auto, tra Capodanno ed Epifania) lo sfregio alle due targhe che intitolano a mio padre Augusto Simonini il Ponte tra Ferrovia e Darsena (targhe fresche di intitolazione, celebrata ufficialmente a fine novembre 2022 dal Vicesindaco Eugenio Fusignani assieme agli ex studenti), devo mio malgrado segnalare che alcuni vandali hanno reso illeggibili le due targhe toponomastiche, sia quella collocata tra Rocca Brancaleone e Darsena, sia quella collocata tra Mausoleo di Teodorico e Centrocittà.
Non si tratta dell’atto di un vandalo isolato bisognoso di sfogarsi sul primo cartello che trova ma di un atto mirato con precisione. Ce lo dice la dinamica dello sfregio: in entrambe le targhe si è prima cancellato con vernice bianca il cognome “Simonini”, per poi, sulla fascia bianca, scrivere il vocabolo “Re” con uno spray nero. Gli imbrattatarghe si sono recati in loco armati di vernice bianca e vernice nera per un’operazione pensata a monte.
Si allegano le foto delle targhe prima e dopo lo sfregio e dettagli dell’atto vandalico.
La dinamica tecnica dell’intervento vandalico e il fatto che in entrambe le targhe sia stato cancellato il cognome “Simonini” ma non il nome “Augusto” lasciano pensare che tali vandali non siano “balordi” ma autentici vigliacchi. L’evidente intento intimidatorio non merita di essere enfatizzato.
Comunque sia, un ponte di tale rilevanza, anche solo in funzione di controllo del traffico, non dovrebbe essere privo di telecamere.”
Ivan Simonini